MotoGP 2023. Gli occhi della Ducati su Tony Arbolino...

MotoGP 2023. Gli occhi della Ducati su Tony Arbolino...
Il pilota classe 2000 guida il campionato di Moto2 e il direttore sportivo Ciabatti ha espresso il suo apprezzamento. In più ci sono selle libere per il 2024
31 maggio 2023

Per il 2024 tra le otto moto Ducati ce sono due al momento ancora libere. Una è quella che al momento guida Fabio Di Giannantonio con Gresini, l’altra è la Pramac di Johann Zarco. In realtà sarebbero tre ma è difficile che Jorge Martin scelga di scendere dalla moto più competitiva del lotto (come ha detto il Ds Ducati Paolo Ciabatti), anche se una nuova sfida e/o tanti soldi, potrebbero fargli cambiare idea. Volendo si potrebbe addirittura dire che sono cinque le selle libere, considerando anche che i due Mooney Vr46 sono in scadenza, ma è pressoché impossibile vedere nella squadra di Uccio e Rossi un pilota che non sia dell'Academy. Bagnaia è invece sotto contratto anche nel 2024 e anche Bastianini rimarrà sulla rossa.

Una delle selle libere della Ducati potrebbe finire a Tony Arbolino. Il milanese classe 2000 è attualmente in testa al campionato di Moto2 con 25 punti di vantaggio su Pedro Acosta. Ha centrato due vittorie e 4 podi nelle prime 5 gare. Insomma un inizio coi fiocchi.

Il Ds Ciabatti, a Le Mans, ha fatto sapere che la Casa bolognese tiene d’occhio in Moto2 anche Acosta. Per lo spagnolo classe 2004 però c’è da considerare il rapporto a doppio filo con KTM, anche se la Casa austriaca recentemente ha fatto sapere che preferirebbe lasciarlo in Moto2 anche nel 2024.

"Acosta è uno dei piloti più promettenti dai suoi anni in Moto3 e sappiamo che ha un legame con KTM, il che è comprensibile - ha detto Ciabatti a MotoGP.com -. Anche Tony Arbolino sta facendo un buon lavoro. Vediamo, è un po' presto, ci vogliono ancora un paio di gare prima di capire cosa fare il prossimo anno".

Verosimilmente si potrebbe sapere qualcosa di più dopo la tripla consecutiva Mugello – Sachsenring – Assen, cioè a fine giugno.

Ma la possibilità che un altro italiano vada a guidare una Ducati c’è, è reale. Vedremo.

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