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Zeltweg - Sembrava potesse essere una grande sfida tra Ducati, Aprilia e KTM, in prima fila con Francesco Bagnaia, Maverick Vinales e Brad Binder.
Invece, appena si è spento il semaforo, uno dei contendenti si è autoeliminato: Vinales è partito malissimo, trovandosi in mezzo al gruppo alla prima curva. Dove è successo di tutto: Jorge Martin ha prima toccato Fabio Quartararo, poi ha preso lo stesso Maverick Vinales e si è innescato una carambola che ha coinvolto Marco Bezzecchi (caduto; non sembra totalmente incolpevole nell’incidente: è molto esterno e chiude tantissimo la prima curva), Miguel Oliveira (caduto), Johann Zarco (caduto e ripartito), Fabio Quartararo (dritto fuori pista e poi di nuovo in gara), Enea Bastianini (come Quartararo).
La sprint di Vinales è di fatto finita lì, anche se è iniziata una rimonta che si è conclusa con un ottavo posto in scia al compagno di squadra Aleix Espargaro e a circa mezzo secondo dalla quinta piazza di Jack Miller. Come dire· la velocità c’è, ma Maverick deve sfruttarla meglio.
A giocarsi la vittoria sono quindi rimasti solo Bagnaia e Binder, ma il pilota della KTM è resistito meno di metà gara: già al settimo giro, il vantaggio del campione del mondo era di un secondo. Fine dei giochi. “Ha fatto una gara da Pecco, da vero campione quale è” sottolinea, giustamente, l’ingegnere Gigi Dall’Igna a fine gara ai microfoni di SKY. Pecco, ovviamente, allunga in classifica, Binder, con il secondo posto si conferma meritevole del prolungamento di contratto fino al 2026.
A completare il podio, Jorge Martin, che oltre all’episodio in partenza - di cui, come detto, è sicuramente uno di quelli che ha innescato l’incidente - è protagonista anche di un contatto con Luca Marini al settimo giro, con Marini che è finito a terra. In diretta, la colpa di Martin sembra evidente, ma nel replay, si vede che Jorge è interno, dentro bene in traiettoria, con Marini che viene colpito sul ginocchio dalla gomma posteriore della Ducati del rivale.
Comunque dubbio, tanto che lo stesso Martin, a fine gara, dice di aver temuto una penalizzazione - perché quando c’è un contatto il rischio di penalizzazione è molto elevato - e per questo di aver spinto per accumulare almeno tre secondi di vantaggio su chi lo seguiva. Non è servito, perché non sono stati presi provvedimenti (non è scandaloso), con Alex Marquez quarto.
Al quinto posto, il solito Jack Miller: buona partenza, per poi calare, al sesto un commovente Pol Espargaro. È vero che è stato favorito da contatti e cadute, ma il suo è comunque un grande risultato: Pol è a rischio per il 2024, nonostante un contratto, nei piani austriaci è lui il predestinato (in senso negativo) a lasciare posto al predestinato - in senso positivo, questa volta - Pedro Acosta. Anche per questo, gli va dato atto di aver fatto un’ottima prestazione.
Franco Morbidelli chiude al nono posto, davanti a Marc Marquez, che per un paio di giri ha provato a passarlo, ma poi, evidentemente, deve aver pensato che sarebbe stato troppo rischioso.
È comunque la sua la prima Honda al traguardo: Joan Mir ha chiuso 12esimo, Iker Lecuona 16esimo, Takaaki Nakagami è caduto al terzo giro mentre era 12esimo.
Dopo essere finito fuori pista alla prima curva, Fabio Quartararo è stato penalizzato con un LLP per aver causato la caduta di Lorenzo Savadori al sesto giro. Ha chiuso 15esimo. Tredicesimo posto per Enea Bastianini: domani, domenica, Bastianini spiegherà nel podcast #atuttogas quali sono le sue difficoltà.
Alle 18.45 diretta con Davide Brivio per commentare quanto accaduto oggi a Zeltweg.