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È la faccia della felicità, della soddisfazione, di aver fatto bene al debutto in Portogallo: non era così scontato. Jack Miller mostra orgoglio: giusto che sia così.
“A Portimao è andata bene fin da venerdì: siamo stati sempre davanti, abbiamo dimostrato una buona velocità. Alla vigilia, non sapevamo bene cosa aspettarci, invece siamo stati veloci, il quarto posto nella Sprint ci ha dato ulteriore fiducia e ho potuto concentrarmi di più a fare quello che so fare meglio, gareggiare. E’ come se fossi tornato indietro negli anni, mi sento più giovane: è stato bello stare con Pecco nella Sprint e tenere un buon passo, anche se alla fine ho fatto un piccolo errore. Quando arrivi dalla Ducati e sali su un’altra moto, cerchi subito di capire com’è la situazione: il nostro è stato un inverno intenso, abbiamo cambiato motore e telaio e tanti altri particolari. Abbiamo lavorato tantissimo e bene: essere già così avanti fa bene al morale, è stato uno dei miei migliori inizi in MotoGP”.
Cosa ha imparato dalla gara di Portimao?
“È stato un fine settimana particolarmente bello, ho cercato di capire come reagisce la moto, come funzionano le gomme, in quali settori soffriamo di più: per esempio, sono rimasto sorpreso dalla tenuta del posteriore. Questo mi ha permesso di arrivare non troppo lontano da Bezzecchi, ho tenuto una buona costanza:un altro aspetto che dà fiducia. Tutti abbiamo dato il massimo, credo che la nostra prestazione sia stata una sorpresa per tutti: mi dà soddisfazione avere ottenuto qualcosa di buono e mettere a tacere un po’ di critiche”
Ti sono pesate?
“So di dover sempre dimostrare qualcosa, come quando dalla Moto3 sono passato alla MotoGP. Mi è stato detto di tutto, ma dopo nove anni, sono ancora qui… Dicevano che non avrei vinto nemmeno un GP con la Ducati e ci sono riuscito: è bello contraddire queste cattiverie, è una sfida, lo faccio anche per me. Devo ringraziare KTM per avermi dato questa possibilità”
Si può battere Bagnaia?
“Io, per la verità, non ci sono riuscito nemmeno con la stessa moto… È difficile batterlo, ma adesso proviamo a migliorare la moto, anche se so che pure in Ducati lo faranno”
Qual è la tua posizione su penalità ed errori dei piloti?
“Io credo che quello di Portogallo sia stato un GP normale. È chiaro che possono accadere degli incidenti, qualcuno può sbagliare: devono essere applicate le regole con coerenza. Adesso si parla solo di Marquez, anche troppo: ci deve essere un limite invalicabile, ma è difficile stabilire una regola. Personalmente non sono d’accordo di far saltare delle gare dopo solo un GP, ma stiamo lavorando tutti insieme per cercare di stabilire una via da seguire”