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Phillip Island - Come a Mandalika, Francesco Bagnaia è costretto a passare dalla Q1. Come a Mandalika, Pecco ha un buon passo, soprattutto in configurazione gara. E come a Mandalika, non si sente così male sulla moto. La differenza, è che la gara si corre domani invece di domenica. Forse può essere un vantaggio.
“È proprio per questo motivo - racconta Bagnaia - che ho iniziato la sessione con la media al posteriore: le sensazioni erano ottime, il mio passo uno dei migliori. Poi, purtroppo, quando ho montato la soffice per fare l’attacco al tempo sono emersi grandi problemi: sopratutto in accelerazione la moto è nervosa, mentre Martin sembra fare la differenza proprio in uscita di curva. Ma le mie sensazioni sulla moto non sono affatto male”
Sei d’accordo nell’anticipare la gara a domani?
“Sì, per il meteo è sicuramente meglio: se le previsioni saranno confermate, domenica sarà addirittura difficile aprire la porta del garage dal vento che ci sarà… Abbiamo lavorato più degli altri per preparare la gara lunga, anche se domani sarà complicato, una giornata piuttosto stressante”
Al di là dei problemi con la soffice, conta anche che non sei riuscito a fare un giro da solo?
“Con la prima gomma, non ho avuto problemi di traffico, mentre con la seconda si è creata una situazione simile a quelle che vediamo e stigmatizziamo in Moto3: non è accettabile una cosa del genere in MotoGP, con dieci piloti lenti in mezzo alla pista. Io ero ultimo, ma dopo un attimo mi sono ritrovato davanti a tutti e anche se rallentavo nessuno mi passava”
Quest’anno, ancora più del 2022, sembra che tutti si attacchino a te: te lo aspettavi?
“È normale che quando vai forte gli altri cerchino di attaccarsi, anche perché sanno che io spingo lo stesso e me ne frego di avere qualcuno dietro di me. Solitamente riesco a fare il tempo anche così, ma la MotoGP sta cambiando, con tanti piloti che aspettano anche quando non ce n’è bisogno. In Safety Commission ci lamentiamo tanto di quanto avviene in Moto3, poi siamo noi i primi fare lo stesso”
Cambi sempre molto sulla moto, mentre Martin sembra avere sempre più o meno lo stesso assetto in ogni GP: può essere un limite per te?
“Con me non funziona mantenere sempre la stessa base e alla fine riusciamo sempre ad arrivare alla migliore messa a punto. Qui, causa meteo, avremo un giorno in meno per sistemare la moto, ma io sono convinto che oggi abbiamo lavorato meglio degli altri. Sarà comunque una gara complicato, si fatica a rimanere costanti con le gomme. In ogni caso, nel 2019, in una situazione del genere, ero arrivato quarto partendo 13esimo o 14esimo: adesso siamo messi molto meglio”