MotoGP 2023. GP d'Italia al Mugello. Andrea Dovizioso: “La gente mi fa capire quello che ho fatto”

MotoGP 2023. GP d'Italia al Mugello. Andrea Dovizioso: “La gente mi fa capire quello che ho fatto”
Il piloti di Forlì è da oggi la 36esima leggenda del motomondiale. Ezpeleta: “Un grande pilota, ma ancora di più un grande uomo”. Dovizioso: “Ho preso un fracasso di batoste, ma non sono affondato e mi sono addirittura creato una situazione per giocarmi il titolo in MotoGP”
8 giugno 2023

Scarperia - Indubbiamente fa effetto, la medaglia al collo di Andrea Dovizioso con la scritta “Legend”: “Negli ultimi anni - sorride Andrea - mi sono emozionato anche troppo per i miei gusti… Ho fatto certi pianti: no, non fa per me!”

Ezpeleta ha detto: “Dovizioso è un grande pilota, ma è ancora di più un grande uomo”. Lo consideri un complimento o no?

“Quello che ha detto non è retorica e me l’aveva già detto personalmente: non è di facciata. Sentire queste parole da Carmelo, per il ruolo che ha, per me è molto importante. Voi, purtroppo, non potete assistere alla Safety Commission: succedono tante cose e vengono fuori i veri caratteri delle persone. Pensate con quanti piloti hanno avuto a che fare: sentirsi dire questo fa piacere”

Cosa hai pensato quando ti è stato detto che saresti diventato “leggenda”?

“All’inizio sono rimasto sorpreso, i risultati ottenuti non sono stati tali per essere nominato “leggenda”. Quando ho smesso, però, mi sono reso conto di aver lasciato un segno: solitamente, quando non corri più, la gente si dimentica di te, invece gli attestati di stima nei miei confronti sono cresciuti. Credo sia significativo”

Cosa ricordi della vittoria del 2017?

“Che ho vomitato la notte, sono stato male, non ho fatto il warm up e non volevo neppure correre perché non avevo energie e il Mugello è una delle piste più faticose. Ero partito così, senza grandi ambizioni, aspettando di vedere cosa sarebbe successo. Poi è stato tutto perfetto: non mi sono sbloccato in quella gara, ma quasi. Quando hai zero aspettative e vinci è incredibile e le sensazioni che ti dà questo podio soprattutto in quegli anni che c’era tanta gente, è indescrivibile. È vero che era una marea gialla, perché erano tutti per Valentino, ma poi sotto il podio la gente tifava per me”

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Guardando adesso la tua carriera, quanta soddisfazione c’è, quanto rammarico?

“Tanta soddisfazione, perché se uno guarda la mia carriera , non sono mai stato il pilota più forte, quello che arriva vince e domina. Piuttosto, ho preso un fracasso di batoste (usa proprio questa espressione: bella! NDA) dagli avversari che ho avuto in tutta la mia carriera, ma sono riuscito a non affondare e addirittura a crearmi una situazione dove mi sono giocato il mondiale per tre anni. Quando guardo la mia carriera, è questo l’aspetto che mi soddisfa di più, al di là delle lotte, le vittorie stupende. Credo che questo aspetto abbia fatto la differenza nella mia carriera: sono riuscito a rimanere per 20 anni a questo livello, con questi avversari, prendendo paga; mentalmente. È devastante. Ho avuto attorno a me professionisti e persone che mi hanno aiutato tanto a lavorare su questi aspetti”

Hai lottato con Marc Marquez, sei stato ringraziato pubblicamente da Pecco Bagnaia per aver portato la Ducati a certi livelli, eppure ti sorprendi di essere una leggenda…

“Fa parte del mio carattere. Ci sono personaggi e piloti, come Bagnaia che hai nominato, che sono consapevoli di certe situazioni: mi ha fatto molto piacere e ha dimostrato la sua maturità”

Accetteresti un ruolo nel motomondiale?

“Mi è stato offerto e mi ha fatto anche molto piacere, ma in questo momento sto pensando alla mia pista a Faenza, al mio progetto: ho altro in testa”

Ezpeleta ha sottolineato il tuo contributo per la sicurezza: cosa si potrebbe migliorare ancora?

“Non c’è mai un limite nel migliorare qualcosa cosa, si può sempre fare di più. È stato fatto tanto per la sicurezza, però le moto vanno sempre più forte, bisognerebbe valutare altri aspetti. È stato fatto un grande lavoro: tutte le gare vengono fatte tantissime cose che magari non si vedono, è sicuramente un aspetto positivo di questo campionato”

Come si vive stando dall’altra parte il GP più bello per un pilota italiano e che sensazioni hai per la gara di domenica?

“È stra bello tornare al Mugello anche senza correre: da pilota, godevi per tanti aspetti. Vederli da fuori è bellissimo, perché questo circuito è incredibile. Per quanto riguarda il GP, dipende molto come si innescano varie cose: la qualifica può condizionare tutto il fine settimana, perché la posizione in griglia fa la differenza, anche se qui, in realtà, c’è la possibilità di guadagnare delle posizioni in partenza. I piloti Ducati li vedo tutti competitivi, perché qui la moto va forte e perché hanno fatto i test ed è sempre un aiuto. Qualche pilota è un po’ acciaccato, ma credo che sulla moto non lo saranno, potranno dire la loro. Ma non saranno soli: è difficile prevedere cosa faranno le KTM, anche se hanno fatto un passo in avanti; credo che i piloti Aprilia saranno tutti veloci e forse Maverick Vinales potrebbe fare anche qualcosina in più in questo GP, è una delle sue piste preferite. Vediamo Fabio Quartararo: sicuramente ci proverà, ma vediamo che carte potrà utilizzare. Marquez: non è la sua pista, ma ci proverà come sempre”