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Scarperia - La Ducati va fortissimo, è nettamente la più competitiva: è un dato di fatto. Ma se a vincere è sempre lo stesso - perlomeno nella sprint - significa che è il più forte di tutti. Anche questo è un dato di fatto.
Francesco Bagnaia porta a casa un altro successo significativo, al termine di una sprint quasi “delirante” nei primi due, tre giri, con contatti, sportellate, cadute, frenate con quattro moto appaiate.
Alla prima curva, ne fa le spese Alex Marquez, caduto dopo un contatto con Brad Binder, poi punito con un Long Lap Penalty sinceramente inconcepibile: Binder non poteva fare nulla, non poteva sparire, non ha fatto pazzie. Eppure è stato punito. Avanti così.
Poi ci sono state entrate dure di: Jack Miller su Marc Marquez, retrocesso dalla quarta alla settima posizione; di Marco Bezzecchi nel gruppo, ma anche di altri piloti. Davanti Jorge Martin, ma poi è anche iniziata a cadere qualche goccia di pioggia: Martin è andato un po’ lungo alla San Donato e si è subito infilato Bagnaia, con Bezzecchi secondo al giro successivo. “Pecco sta amministrando, si tiene un po’ di margine, Marco sembra averne un po’ di più” è l’analisi della neo leggenda Andrea Dovizioso a Sky a commentare la gara.
Dovi ha ragione, Bez si avvicina, ma non riesce mai ad arrivare al decimo di distacco. A tre giri dalla fine, ancora una lettura di Andrea: “Adesso Bagnaia può dare un “tirocchio”", può allungare tradotto dal romagnolo-forlivese. È così: Pecco prende un po’ di margine e gestisce fino al traguardo. Bravo Bagnaia. Poi ci sarà sempre chi dirà “con quella Ducati vincerebbe anche Zamagni”, ma a trionfare è sempre uno solo.
Bezzecchi si porta a casa un secondo posto significativo: la tanto attesa (perlomeno da me) sfida tra i due piloti italiani non c’è stata, nel senso che non c’è mai stato nemmeno un tentativo di sorpasso, ma Marco si conferma ottimo pilota e con grande velocità: può stare costantemente lì davanti. Per la gara di domani, Bagnaia sembra poter avere ulteriore margine da amministrare sulla lunga distanza, ma se la dovrà comunque giocare.
A completare il podio, un buon Martin che se l’è giocata fino al traguardo con il compagno di squadra Johann Zarco, come sempre un po’ lento nei primi giri: era settimo dopo la partenza. Quinto posto per Luca Marini, con una mano non al meglio: la squadra VR46 ottiene complessivamente un altro risultato prestigioso.
Nona posizione per Enea Bastianini, di fatto alla sua prima gara stagionale: nel finale ha perso un paio di posizioni, domani probabilmente farà ancora più fatica, ma ha fatto vedere di essere sempre veloce. La sua è stata una gara certamente convincente.
Ci si aspettava di più da Jack Miller, specie dopo essere transitato terzo al secondo giro, invece il pilota della KTM si è perso tra sportellate e frenate troppo aggressive: ha chiuso sesto davanti a Marc Marquez, certamente penalizzato dalla carenata presa, ma anche chiaramente meno a posto rispetto a Le Mans.
Qui ha sempre fatto fatica anche nei tempi d’oro, con questa Honda, inevitabilmente, ne fa ancora di più. Prova a metterci una pezza, ma nemmeno lui fa più i miracoli. Caduto e infortunato Alex Rins, al centro medico per controlli.
La delusione è l’Aprilia, ottava con Aleix Espargaro e 13esima con Maverick Vinales, per certi versi sconcertante nella sua prestazione. Tutto sommato non male il 12esimo posto di Miguel Oliveira, al ritorno in moto dopo l’infortunio: alla vigilia, la previsione era che disputasse solo la P1, invece è tanta roba vederlo sotto la bandiera a scacchi.
Fabio Quartararo ha provato ad approfittare della situazione caotica dei primi giri e delle poche gocce di pioggia: è risalito fino alla decima posizione. Lui di più non può fare, con Franco Morbidelli 16esimo. Purtroppo si ripetono sempre le stesse parole.
His third #TissotSprint victory! 🥇@PeccoBagnaia may be struggling to walk but he knows how to sprint! 😎#ItalianGP 🇮🇹 pic.twitter.com/2Ui2R2SXQP
— MotoGP™🏁 (@MotoGP) June 10, 2023