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Motegi - Si parte mentre comincia a cadere qualche goccia di pioggia: poca roba, tutti con le slick, la gara è dichiarata asciutta. Ma durante il primo giro, aumenta l’intensità, rientrano tutti ai box a cambiare gomme, tranne Michele Pirro, Fabio Quartararo, Franco Morbidelli, Stefan Bradl: non avendo nulla da perdere, provano l’azzardo. Ci sta.
L’intensità della pioggia, però, aumenta, al quarto giro tutti (tranne Morbidelli che continua per qualche altro passaggio) hanno fatto il cambio moto, la classifica dice: Aleix Espargaro, Marc Marquez, Francesco Bagnaia, Marco Bezzecchi, Jorge Martin, staccato di 1”2, dopo aver fatto un dritto (di fatto è come se avesse fatto un LLP al terzo giro, retrocedendo da quarto a nono). Anche sul bagnato, però ha un altro passo, al sesto giro è già al comando e come fa ultimamente sull’asciutto allunga subito. Anche in queste condizioni, sembra avere facilità di guida. Il distacco su Bagnaia sale sopra il secondo, arriva a 1”6 all’11esimo passaggio.
Ma il GP è ancora lungo, la pioggia adesso cade fortissimo, guidare diventa complicato, anche perché tutti i piloti hanno la visiera scura. Viene esposta la bandiera rossa con ottimo tempismo: la classifica valida è quella del 12esimo giro, quando, tra l’altro, è finito a terra Johann Zarco (era ottavo).
Joan Mir (era buon settimo) e Miguel Oliveira (sesto) era appena tornati ai box perché non vedevano niente.
Si torna ai box, si aspetta che l’intensità diminuisca, si decide di ripartire per una seconda gara di 12 giri, con schieramento determinato dalla classifica del 12esimo passaggio. Si parte per il giro di ricognizione, ma mentre i piloti sono a metà pista, viene nuovamente esposta la bandiera rossa, questa volta in maniera definitiva: troppa acqua. Ed essendo stati disputati più del 50% dei giri (12 su 24), viene assegnato pieno punteggio.
Trionfa quindi Jorge Martin, con 1”4 di vantaggio su Francesco Bagnaia e 2”013 su Marc Marquez, che al momento dell’interruzione gira almeno mezzo secondo più rapido di chi gli sta davanti: il secondo posto era ampiamente alla sua portata, forse anche il gradino più alto del podio.
Ma, come detto, non c’erano le condizioni per continuare. Così il pilota del team Pramac recupera altri cinque punti su Bagnaia, portandosi a sole tre lunghezze: si riparte con un mini campionato di sei GP.
Assolutamente elettrizzante.
Marco Bezzecchi perde ulteriore terreno da chi lo precede in classifica: le speranze iridate si allontanano sempre di più. Marco era terzo alla fine del settimo giro, ha lottato un po’ con Marquez e quando è stata esposta la bandiera rossa aveva l’Aprilia di Aleix Espargaro in scia.
Per Marco, comunque, un buon risultato, così come lo è quello di Aleix, finalmente veloce in condizioni che in passato gli avevano creato qualche fastidio. La gara di Maverick Viñales, invece, è di fatto finita alla prima curva, quando è andato nella sabbia assieme a Johann Zarco per evitare Bezzecchi finito lungo. Zarco riesce a non cadere, Vinales no e riparte ultimo. Stava facendo una buona gara Miguel Oliveira, uno specialista del bagnato, ma dopo essere risalito con un gran ritmo fino al quarto posto, non è riuscito a confermare il suo ritmo, fino alla caduta un attimo prima dell’esposizione della bandiera rossa.
A terra anche Brad Binder, caduto al sesto passaggio mentre era decimo, sesto Jack Miller, autore di un paio di lunghi. Anche in queste condizioni, la Yamaha non si è vista: Morbidelli, come detto, ha prolungato la permanenza in pista con le slick, tentando un azzardo che non ha pagato, mentre Fabio Qaurtararo ha chiuso decimo, dopo aver ritardato il cambio gomme di un paio di giri.