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Portimao - Quando ho visto in diretta l’incidente al terzo giro, con Marc Marquez che ha centrato prima Jorge Martin e poi ha abbattuto Miguel Oliveira, ho pensato: “E’ totalmente fuori controllo”. Talmente fuori controllo che quando è emersa la possibilità di un guasto tecnico, ho pensato: “Potrebbe anche essere, Marquez non può fare un errore così”. Invece, nessun guasto tecnico, Marc ha sbagliato completamente la frenata, rovinando la sua e la gara di altri due piloti. “Mi spiace molto per Miguel”, ha detto.
Purtroppo, non è la prima volta che succede: Marc, in passato, si è reso protagonista di altri episodi simili, come in Argentina nel 2018, quando accecato dalla smania di recuperare dopo una penalità, centrava gli avversari come fossero birilli e lui la palla da bowling senza rispetto per nessuno. “La tua ambizione supera il tuo talento” disse a Jerez nel 2011 Casey Stoner, quando Valentino Rossi sbagliò la frenata (sul bagnato) e lo stese. Quella frase è rimasta nella storia: come si fa a dire una cosa così a Rossi? E come si fa a dire una cosa così a Marquez, un pilota dal talento straordinario? Eppure, viene da dire proprio così.
Frustrato da una moto che non va come vorrebbe, sicuramente non all’altezza del pilota, Marc corre con un solo dogma in testa: “Il fine giustifica i mezzi”. Per la verità, ha sempre fatto così, la differenza è che in passato aveva perfettamente in mano la sua Honda, che lo assecondava nei suoi azzardi; oggi non è più così e nel frattempo la MotoGP è cambiata, l’aerodinamica ha spostato dei parametri, se sbagli la frenata di pochi metri, può avvenire che non riesci più a frenare la moto. Marquez lo sa, lo deve sapere, ma in quella curva è arrivato a una velocità molto più elevata di quelli che gli stavano davanti. Impossibile fermarsi.
Lo Steward Panel gli ha inflitto un doppio Long Lap Penalty da scontare nella prossima gara in Argentina, sperando naturalmente che Marc possa disputare e che l’infortunio alla mano non sia così grave. Sanzione giusta? Assolutamente no. Marquez andava punito più severamente, almeno squalificandolo per un GP. Almeno. Perché uno così deve capire che ci sono anche gli avversari. Uno così è capace di qualsiasi cosa. Anche attuare un piano diabolico in Australia 2015, facendo credere di non aver fatto nulla solo per aver vinto la gara.
E’ questa #lanotiziainprimafila di oggi, vorrei sapere la vostra opinione.