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Losail - Sbriciolato il primato, sei Ducati ai primi sei posti: la DesmsoediciGP che qui sembrava meno esplosiva che in altre occasioni, torna davanti a tutti quando conta. Tutti i tre piloti della prima fila sono scesi sotto l’1’52”: 1’51”762 per Luca Marini; 1’51”829 per Fabio Di Giannantonio; 1’51”898 per Alex Marquez.
Il primato precedente era di 1’52”7: pazzesco. Bravi tutti, mentre alle loro spalle rimane sempre incerta la sfida per il titolo, con Francesco Bagnaia quarto e Jorge Martin quinto: tra i due, appena 22 millesimi.
La differenza è che Bagnaia, ancora una volta, ha dovuto fare il tempo con Marc Marquez che l’ha seguito come un’ombra: bravo Pecco a tenere il sangue freddo; Martin invece ha potuto fare da solo: ha guidato troppo irruente, poco pulito e questo lo ha fatto essere meno esplosivo del solito. Sulla distanza, sembra messo meglio il campione del mondo, con il pilota della Pramac decisamente più nervoso rispetto al solito. Fino adesso, la sensazione è che sia sempre riuscito a mettere una pezza più con la forza di volontà, piuttosto che con una messa a punto soddisfacente e una guida superiore. Insomma, pare averne meno del rivale per il titolo. Non tanto, ma qualcosina in meno.
I due piloti che sono stati in lizza per la HRC - che ormai tutti danno per assegnata a Luca - si sono giocati la pole con tempi incredibili, insediati da vicino da Alex Marquez, staccato di 0”136 da Marini e da 0”069 dal compagno di squadra.
Per Marini è la seconda pole della stagione - la prima l’aveva ottenuta in Indonesia - per il team Gresini un successo di squadra che segue la vittoria in Qatar del 2022 di Enea Bastianini. Evidentemente, questa pista piace alla squadra di Nadia Padovani.
Dopo essere stata grande protagonista il venerdì, l’Aprilia torna nei ranghi il sabato: non è la prima volta che accade. Maverick Viñales è ottavo, Raul Fernandez nono e Aleix Espargaro decimo: durante le FP2, Aleix è stato protagonista di una bruttissima reazione nei confronti di Franco Morbidelli.
Espargaro se l’è presa moltissimo con Franco, probabilmente un po’ lento in traiettoria, ma non si è limitato a mandarlo a quel paese, come succede sempre in questi casi, ma gli ha anche tirato uno schiaffone sul casco.
Brutto, veramente brutto da vedere. Potrebbero essere sanzionati entrambi: Espargaro per condotta antisportiva, Morbidelli per essere rimasto sulla linea ideale mentre procedeva lentamente (e non è la prima volta). Anche Iker Lecuona è stato mandato a quel paese da Enea Bastianini, questa volta in Q1. E questa volta si è corso un grande rischio, perché il pilota della Ducati avrebbe anche potuto centrarlo. Anche Lecuona è a forte rischio penalizzazione.
Delude un po’ la KTM, solo undicesima con Brad Binder: ieri sembrava più a posto, oggi c’è stato un passo indietro. Se non altro, c’è la soddisfazione di vedere crescere Augusto Fernandez, 12esimo grazie al fatto di essere entrato direttamente in Q2 nelle pre qualifiche.
Tolto Marc Marquez, Yamaha e Honda affondano, con Fabio Quartararo 14esimo, dopo essere stato il più veloce nelle poco utili FP2 (poco utili per una temperatura decisamente più elevata rispetto a quelle che troveremo nella sprint e in gara), Franco Morbidelli 18esimo, mentre la Honda chiude la classifica non andando oltre gli ultimi tre posti.
Marquez, come detto, salva la HRC, portando la sua RC213V a un prestigioso settimo posto, ma, come suo solito, lo fa in un modo quanto meno discutibile: sia nel primo sia nel secondo tentativo si è attaccato fin dall’uscita box a Bagnaia, che davanti a lui non poteva fare altro che tirare. Ognuno, ovviamente, avrà la sua opinione al riguardo, la mia è chiara: quello che fa è imbarazzante per un otto volte campione del mondo.
Sprint alle 18 italiane.