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Il GP d’India ha emesso un verdetto importante: il titolo mondiale della MotoGP è completamente aperto, con Francesco Bagnaia, caduto oggi, che conserva la vetta, ma con solo 13 punti di vantaggio su Jorge Martín, secondo e disidratato al traguardo, e 44 su Marco Bezzecchi, splendido trionfatore in solitario.
Bezzecchi ha fatto quello che viene chiamato “Grande Slam”: pole position, vittoria al comando dal primo all’ultimo giro; primato della pista. Un Bezzecchi incontenibile, che quando trova la giusta sintonia con la sua Ducati diventa quasi imbattibile.
Certo, Bagnaia gli ha dato una mano cadendo al 14esimo giro mentre era secondo: è la quinta scivolata in gara per il campione del mondo. Ma il GP d’India ha riportato sul podio la Yamaha con Fabio Quartararo (non arrivava nei primi tre dal GP degli Stati Uniti, anche in quel caso favorito da una caduta di Bagnaia) e ha mostrato una Honda decisamente più competitiva del solito, con Marc Marquez che, probabilmente, sarebbe arrivato secondo se non fosse caduto al sesto giro.
Buono il quinto posto di Joan Mir, battuto in volata da Brad Binder. Al di sotto delle aspettative l’Aprilia.
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