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Dategli una moto appena decente e poi ci pensa lui a fare la differenza. È questa l’estrema sintesi della gara di Marc Marquez, nuovamente sul podio.
“La moto è la stessa di Misano o Portimao. Questa è una pista molto simile a quella di Austin (dove aveva vinto Alex Rins con la Honda, NDA): ci sono curve da prima, curve dove non conta tanto il grip. A parte il settore T3, è un tracciato “stop and go” e la nostra moto funziona meglio, perdiamo di più in piste come quella del Montmelò, dove ci sono curve lunghe. È cambiato solo questo. Giovedì, quando ho visto il circuito, ho pensato che qui avremmo potuto andare un po’ meglio, anche se non mi aspettavo di salire sul podio. Avevo il dubbio sulla gomma posteriore, perché è una soffice molto dura e con la nostra moto, che fatichiamo a mettere il peso dietro, è un po’ un problema. E lo è anche per il mio stile di guida: mi piace andare dentro di traverso e con questa gomma non ho supporto. Ho iniziato un po’ male, poi, piano piano, ho preso la linea giusta e sono andato più forte”
Quanto è cambiato il tuo stile di guida in questo periodo?
“Adesso c’è molta aerodinamica che scompone la moto in frenata quando la metti di traverso. E anche le gomme incidono: con queste Michelin devi guidare molto pulito. Ed è cambiata le moto: adesso sono alte, lunghe, non puoi guidare sporco”
Una prestazione così ti fa venire qualche ripensamento sulla Honda?
“Dentro alla mia testa non c’è nessun dubbio, ho molto chiare le mie idee e cosa sto cercando. Come si è visto in pista, io do il 100% perché la Honda mi ha dato tanto: finché sarò sulla loro moto, darò sempre il massimo”
A Motegi avrai un incontro con i vertici della Honda?
“Ne ho già avuti a Portimao, al Mugello, in Austria, a Misano: ne abbiamo fatti tanti e i discorsi erano sempre gli stessi… Stanno cercando la soluzione per essere molto più competitivi”
Direi che le sue parole sono piuttosto chiare, o no?