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Con la sesta vittoria stagionale su 13 gare Pedro Acosta mette un altro mattone importante per la costruzione del suo titolo di campione del mondo di Moto2.
Il cammino verso la MotoGP del pilota classe 2004 si fa sempre più concreto, aumentando le credenziali e le aspettative di questo ragazzo. Esordirà nella classe superiore a 20 anni, come Marc Marquez, un anno prima di Valentino Rossi. E come loro due, probabilmente, lo farà da campione del mondo delle due categorie che precedono la MotoGP. Il curriculum perfetto.
Ma oggi in India si è rivisto anche un grande Tony Arbolino. Il pilota della Lombardia è partito bene per due volte e da settimo è arrivato davanti.
Sì, due volte, perché ci sono state due partenze e dopo la prima c'è stata una bandiera rossa causata da un incidente innescato da Jeremy Alcoba: sono caduti altri quattro piloti e la peggio l'ha avuta Celestino Vietti che ha fatto un gran volo e non è poi riuscito a riportare la moto al box per ripartire. Peccato.
La seconda gara è stata accorciata da 18 a 12 giri. Dietro Acosta e Arbolino è arrivato Joe Roberts che, dopo una bella battaglia, si è messo alle spalle Sergio Garcia. Il podio è questo ma Roberts ha preso un verde nell'ultimo passaggio, che non è stato sanzionato.
Acosta, primo: "Gara dura per tutti, era molto caldo, alla fine la moto rilasciava molto calore, abbiamo vinto un'altra gara, il team ha fatto un lavoro fantastico e grazie anche alla famiglia".
Arbolino, secondo: "Un peccato, mi mancava un po' di feeling alla 3, sono orgoglioso di esser tornato sul podio, peccato all'inizio che Garcia mi ha ripassato e questo mi ha ostacolato un po', faremo meglio alla prossima gara".
Joe Roberts, terzo: "Che battaglia, la cosa più divertente che ho fatto da molto tempo, sono felice di aver fatto almeno questo podio".