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In difficoltà in qualifica e nella sprint, quasi irriconoscibile per come non riusciva a essere più efficace in frenata, come se la sua Ducati non fosse più… la sua Ducati. Poi è cambiato tutto, è tornato il pilota fortissimo, irresistibile nei sorpassi, lucido nella gestione, fenomenale sotto ogni aspetto. Che spettacolo. La reazione del campione.
Una velocità impressionante, una grande sicurezza nei sorpassi, una partenza in gara devastante, una superiorità evidente. Poi, “puff”, l’errore, grave per il vantaggio che aveva. Avrebbe finito al comando con la morbida all’anteriore? Chi lo sa, ma al traguardo ci doveva arrivare. Dopo 14 risultati utili consecutivi, un errore, per quanto grande, ci può stare. Adesso vediamo come reagisce. In ogni caso: fortissimo. Al di là dell’episodio.
Non si può dire che non abbia fatto un buon fine settimana, sempre davanti al compagno di squadra, sempre primo pilota Aprilia al traguardo. Ma la sensazione è sempre quella che manchi qualcosa, che, forse, - forse, sia chiaro - si poteva fare di più. Dolce/amaro.
Una prestazione maiuscola, la conferma che se avesse una moto competitiva si giocherebbe la vittoria tutte le domeniche. Speriamo che la Yamaha faccia un bel salto nel 2024: un pilota così merita di stare sempre là davanti. Un gigante.
Al di là del risultato, il miglior fine settimana in MotoGP per velocità, costanza, determinazione, tenacia. Gli basterà per rimanere in questa categoria? Mmm… Scusate il ritardo.
È arrivato a Mandalika venerdì mattina (venerdì mattina, non ho sbagliato a scrivere), ha superato la visita medica, dopo due era in moto, è caduto, è tornato a fare la visita medica, poi ha fatto terzo nella sprint e quinto in gara. Serve aggiungere altro per dire che è stato fenomenale? Impresa d’altri tempi.
Le ha prese e le ha date: è stato travolto da Espargaro nella sprint; ha fatto cadere Marini e buttato fuori pista Oliveira in gara. Nonostante due LLP è arrivato sesto al traguardo, dimostrando comunque di avere velocità. Ma, questa volta, è stato decisamente troppo aggressivo. Esuberante.
Niente di eccezionale, ma dignitoso per tutto il fine settimana. Passo in avanti.
Fa strano dirlo considerando il risultato, ma è stato complessivamente il miglior GP con la “rossa”: è entrato in Q2, ha fatto il giro veloce in gara, ha fatto una bella rimonta dall’ultimo posto, è tornato efficace in frenata. Segnali positivi.
Una prestazione per certi versi commovente, considerando le sue condizioni fisiche e la difficoltà del GP: se avesse potuto correre tutte le gare, la Honda sarebbe così indietro? Io credo di no.
Aveva il potenziale per vincere, ha sbagliato tutto nella sprint e in gara. Occasione - d’oro - persa.
Il distacco subito dal compagno di squadra nella sprint è preoccupante, il ritmo tenuto in gara incoraggiante, al di là dell’inconveniente tecnico che l’ha fermato al box. Meno 5 (GP con la Yamaha).
Ci prova, non lo si può negare, ma non arriva al traguardo né il sabato né la domenica. Meno 5 (GP con la Honda).
Pole position e secondo posto nella sprint a due settimana dall’operazione alla clavicola sinistra. Aveva deciso di andare in Indonesia solo per effettuare il LLP, ma è stato grande protagonista. Peccato per la caduta in gara, senza colpe. Bravo.
Ducati DesmosediciGP voto 9: Meno irresistibile che in altre occasioni, ma comunque sempre a un altissimo livello. E ha già vinto il titolo costruttori.
Aprilia RS-GP voto 9: La sensazione da fuori è che a Mandalika fosse la moto più competitiva.
Yamaha M1 voto 8: La differenza l’ha fatta soprattutto Quartararo, ma, questa volta, la M1 era sicuramente più competitiva del solito.
Ktm RC16 voto 7,5: Il risultato finale non è esaltante, ma alcuni episodi, più della competitività o meno della moto, hanno impedito di fare meglio.
Honda RC231V voto 5: I suoi piloti continuano a cadere e ad andare piano. Anche se Rins…