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Era sparito, sembrava incapace di essere veloce con una Ducati velocissima. “È un po’ distratto” mi aveva detto uno dei suoi uomini dentro al box alla vigilia. Altro che distratto: mai visto così determinato. Quando ha raggiunto il compagno di squadra ho pensato che sarebbe stato remissivo, invece non ha esitato ad attaccare. La vittoria è più che meritata, giusto premiarla con la lode. Meglio approfittarne adesso, perché nel 2024 probabilmente sarà differente. Meglio tardi che mai.
Non finisce di stupire: a un certo punto del GP, sembrava il più in difficoltà tra i piloti di testa, è arrivato al traguardo giocandosi la vittoria. Ancora una volta rischia passando dalla Q1 (per questo mezzo voto in meno), ma gestisce pressione e tensione al meglio. Campione completo.
Guida bene, è veloce, non commette errori, convinto di potercela fare: è in una situazione delicata, non avendo - a quanto si sa - un futuro certo, ma sta provando nel modo migliore a tenersi stretta la MotoGP. “Adesso che mi diverto, mi portano via il giocattolo…” sorride amaro. Bravo, senza se e senza ma. E senza chissà quale aiuto come tanti complottisti ipotizzano. “Scusate il ritardo” (cit)
Esagera nei primi giri, non si preoccupa minimamente di gestire la gomma come invece hanno fatto i piloti arrivati sul podio. Fa comunque ampiamente il suo dovere, conquistando anche un ottimo secondo posto in prova, tanto da fargli dire: “È stata la miglior qualifica di sempre…”. Anche quando sembrava in difficoltà, ha tenuto duro e non si è arreso. Tosto.
Una mezz’ora prima del via, quando si è saputo che avrebbe montato la soffice posteriore, qualche team manager ipotizzava che la sua potesse essere una tattica per portare all’errore Bagnaia, fargli cambiare idea all’ultimo momento, per poi montare la media sulla griglia. Niente di tutto questo. Un errore grave. Anche se, diciamo la verità, per 26 su 27 giri sembrava la scelta giusta… Troppo esagerato
Fisicamente soffre forse anche più che in Indonesia, ma tiene botta alla grande. A ben vedere, la sua prestazione non è stata affatto male. Un’altra conferma.
Meglio che in altre occasioni, ma paga comunque quasi nove secondi al compagno di squadra. Un po’ meglio, ma non troppo.
Ancora una volta è lui il primo pilota Aprilia al traguardo, ma è forse l’unica consolazione. Sufficienza risicata.
Non è ancora a posto fisicamente, fa una gara dignitosa.
Entra direttamente in Q2, ma è l’unica nota positiva del suo GP. Un passo, anzi due, indietro rispetto all’Indonesia. Non ci siamo ancora.
Aveva un gran passo, ma poi sbaglia al qualifica e c’è sempre qualcosa che non va. Dura non perdere la fiducia. Ma io continuo a pensare che possa vincere anche con l’Aprilia. La speranza è l’ultima a morire…
Non riesce mai a essere veloce e incisivo. Brutta gara.
Ci prova, perlomeno in qualifica, quando si attacca a Bagnaia e lo segue anche fuori dalla pista. In gara prova la gomma soffice, non avendo nulla da perdere, e finisce dietro. In ogni caso, primo dei piloti Honda. Demotivato.
In gara tira fuori l’orgoglio, ma non può fare miracoli. È avvilente vederlo in questa situazione e non per colpa sua. Così è dura.
Per oltre metà gara sta davanti al compagno di squadra, ma “brucia” le gomme. Lui, a differenza di Quartararo, può consolarsi pensando al futuro.
Ducati DesmosediciGP voto 9,5: Torna a vincere a Phillip Island:l’ultimo a riuscirci era stato Casey Stoner nel 2010. Non serve aggiungere altro per dire che è una moto super competitiva.
Ktm RC16 voto 8: Manca ancora qualcosina, la Ducati è migliore, ma non è lontana: rispetto alla DesmosediciGP paga un po’ di costanza.
Aprilia RS-GP voto 7: Si pensava che su questa pista potesse essere competitiva e le prestazioni di Vinales di venerdì sembravano confermarlo. La gara, però, ha detto qualcosa di diverso.
Yamaha M1 voto 4: Dice Quartararo: “Nel 2019, il motore andava piano, ma il telaio era fantastico, potevi fare quello che volevi con la moto. Adesso il motore vai sempre piano e il telaio è diventato il peggiore di tutti”. Non serve aggiungere altro.
Honda RC213V voto 4: I suoi piloti vanno piano e cadono a ripetizione. Non serve aggiungere altro.