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Sepang - C’è il sole, fa molto caldo, ma nel pomeriggio potrebbe cambiare: ci sono nuvole in arrivo.
Nella prima sessione si gira sotto il primato della pista (Martin 2022, 1’59”634) e a 1”8 dal miglior giro di sempre di Sepang ( Martin 2022, 1’57”790).
È sempre Jorge Martin davanti a tutti in 1’59”513, ottenuto nel finale con una coppia di gomme medie, mentre quasi tutti gli altri piloti hanno chiuso la sessione con soffice anteriore e dura posteriore. Martin si conferma in forma, mentre Francesco Bagnaia conferma anche qui il suo metodo di lavoro: per lui nelle FP1 il tempo conta poco, è 15esimo a 1”375.
Lui fa così, nelle libere del mattino guarda tutto tranne il cronometro, ma è chiaro che non deve essere facile mantenere la calma vedendo il nome del tuo rivale davanti a tutti. Lui, però, ci riesce - o perlomeno ci è sempre riuscito fino adesso -, evidentemente sicuro del suo operato.
Bagnaia è stato indietro in classifica per tutto il turno, con due moto differenti dentro al box: una con le ali sulla forcella e una senza. La Ducati si conferma il riferimento anche a Sepang: Alex Marquez è secondo a 0”049, Johann Zarco terzo a 0”401, Luca Marini sesto a 0”729, Marco Bezzecchi ottavo a 0”738. Come dire, mancano solo le due GP23 della squadra interna: di Bagnaia abbiamo detto, mentre Enea Bastianini è 16esimo, a 0”014 dal compagno di squadra. Credo si aspettasse un altro inizio.
Ottimo risultato della Yamaha, quarta con Franco Morbidelli e quinta con Fabio Quartararo. D’accordo, conosciamo la storia: è solo venerdì mattina, i rivali poi migliorano più della M1. Però l’inizio è sicuramente positivo, migliore rispetto ad altri GP, con Morbidelli e Quartararo sempre davanti per tutta la sessione. Buon inizio.
Rimanendo in Giappone, la Honda invece, inizia malissimo: Marc Marquez, il più rapido, è 17esimo a 1”597, con Joan Mir 19esimo, Takaaki Nakagai 21esimo e Iker Lecuona 23esimo. Ieri Marquez l’aveva detto: “Qui sarà dura”. Mi sa che ha ragione…
La Casa di Noale ha fatto qualche modifica per provare a smaltire meglio il calore, introducendo anche una sorta di condotto dell’aria (foto nel live) che dal cupolino arriva sul serbatoio per portare un po’ di ventilazione al pilota: si era già vista in India in un turno, poi questa soluzione era stata abbandonata.
Aleix Espargaro è settimo, ma a metà turno è caduto all’ultima curva (era molto largo, ha provato comunque a piegare per impostare la curva, ma è inevitabilmente scivolato): c’è stato un ritorno di fiamma, dallo scarico è uscita del fuoco che ha fatto scappare il pilota. Niente di che, più scenografico che dannoso. Maverick Viñales è invece 20esimo: ieri, per la verità, era parso poco motivato. Solo un’impressione? Forse no, vedendo il risultato di oggi, decisamente negativo.
In Casa Ktm, il migliore è Pol Espargaro, nono, davanti al compagno di squadra Augusto Fernandez. Pol, che qui era stato il più rapido tra i piloti Ktm anche nei test di febbraio, ha due moto differenti dento al box, una uguale a quella dei test e l’ultima versione, per provare a capire qualcosa di più sulla direzione presa in Austria.
In difficoltà, almeno stando alla classifica, Brad Binder, solo 18esimo. Ma anche lui è spesso indietro nelle fP1.
Al ritorno in MotoGP dopo cinque anni, con la GP23 di Michele Pirro, il due volte campione del mondo SBK, Alvaro Bautista, ha totalizzato 15 giri, il migliore dei quali in 2’02”516 (nono passaggio), a 3”003 da Martin e a 0”979 dal terzultimo (dietro di lui c’è solo Lecuona), Nakagami.
Forse un po’ più lento del previsto, ma nemmeno lui può fare miracoli: la MotoGP se non la conosci non fa sconti a nessuno.