Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su [email protected]
Sepang - Dopo aver perso venerdì l’accesso diretto in Q2 per appena 84 millesimi (“Per questo sono decisamente inasprito”), Franco Morbidelli era convinto di potersela giocare in Q1, perché nel turno che precede la qualifica, le FP2, era stato velocissimo, secondo solo a Fabio Quartararo.
Quindi, la possibilità di passare in Q2 c’era, eccome, tanto che dopo il primo tentativo era nuovamente secondo, alle spalle di Enea Bastianini. Ma dopo il cambio gomme e il ritorno in pista ecco Marc Marquez che lo aspetta nella corsa dei box. Si entra in pista, Morbidelli vorrebbe fare il suo giro da solo, Marquez lo segue.
Franco prova a fargli capire in tutti i modi che non lo vuole in scia, gli indica anche, ironicamente, la strada dove passare. Niente da fare. I due rallentano, danno vita a una scenetta vista troppe volte quest’anno con Marquez sempre protagonista, cambia solo il pilota davanti a lui da seguire. A lui non importa se chi è davanti si sta giocando il titolo, la prima fila o più banalmente, come nel caso di Morbidelli, un accesso in Q2 che per come è messo Franco in questa stagione varrebbe quanto una prima fila.
Per lui, un otto volte campione del mondo, il fine giustifica sempre i mezzi. Morbidelli cade nella trappola. Va male a entrambi, tutte e due fuori dalla Q2.
“Una volta - attacca il pilota della Yamaha - se quello davanti non voleva fare da traino, chi lo seguiva passava e finiva lì. Adesso è differente”. Soprattutto se chi segue è Marc Marquez.
Morbidelli continua con la sua considerazione.
“Una volta, la “mancanza di rispetto” tra i piloti era limitata agli ultimi cinque giri di una gara, adesso è così dal primo secondo delle FP1. Forse è cambiata la pressione, siamo tutti più vicini, la competizione è altissima. Marquez voleva attaccarsi, io non volevo che lo facesse perché spesso lui riesce a passare in Q2 sfruttando questa tattica. Ero secondo in quel momento, tirarlo avrebbe significato una probabile perdita della posizione. Stare lì a giocare con Marquez non ha aiutato, ma se lui fosse andato in Q2 grazie al mio traino me la sarei presa un bel po’”.
Marquez: “Si è sempre fatto così”
Per Marc Marquez, però, è tutto normale.
“Io e Franco abbiamo giocato un po’, in un momento difficile per entrambi e in una situazione di campionato in cui non abbiamo nulla da perdere. Purtroppo è andata male: peccato, perché nella FP2 avevo tenuto un buon passo. Queste cose succedevano in passato e accadono anche adesso: è normale per un pilota più lento seguire uno più veloce, spero nel 2024 di tornare a essere io quello seguito”.
Per lui è giusto così. Il regolamento non lo vieta, quindi ha ragione lui. Ma è giusto che un otto volte campione del mondo faccia così? Per me no.