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Sepang - Sembrava che Francesco Bagnaia ne avesse di più, non solo per la pole position, ma anche per il passo gara.
Così, quando Bagnaia è scattato benissimo e ha preso subito il comando, si ipotizzava che potesse anche allungare. Pecco ci ha provato, ma non ci è riuscito e nel sesto giro ha perso la prima posizione, superato da Alex Marquez e poche curve dopo anche la seconda, infilato alla 14 da Jorge Martin. Bagnaia non ha avuto nessuna possibilità di replicare, semplicemente non aveva il passo di chi gli stava davanti; anzi, ha dovuto resistere ad Enea Bastianini, finalmente competitivo, che, per la verità, non l’ha mai attaccato.
Un po’ perché Pecco era quasi inavvicinabile in staccata, ma, soprattutto, perché Enea non ha voluto affondare il colpo: fatto sta che è riuscito a conservare il terzo posto. Prezioso, che gli permette di limitare i danni: due i punti persi, gliene rimangono 11.
Il pilota del team Gresini va forte da venerdì mattina e in gara è stato particolarmente efficace, con un paio di sorpassi veramente convincenti, senza timore, con ben in mano la moto.
Una volta al comando, AM73 ha allungato, ha preso margine, è diventato imprendibile. Per lui è il secondo successo nella sprint, questo ancora più convincente del primo.
Fino al quinto giro, Bagnaia sembrava in grande forma e Martin in difficoltà, ma in poche curve - quello del sesto passaggio - la situazione si è completamente capovolta.
Come si era visto anche in mattinata, qui Jorge non è esplosivo come nei GP precedenti: nonostante questo, è arrivato ancora una volta davanti a Bagnaia.
Credo sia l’aspetto più significativo per Jorge e preoccupante per Pecco, perché se riesci a recuperare altri punti - seppure pochi - in una occasione dove apparentemente ne hai meno del tuo rivale, puoi prendere una grande carica.
Buona prova della KTM, con Brad Binder che nell’ultimo giro ha anche provato ad attaccare i due compagni di squadra Ducati.
Non c’è riuscito anche per un lungo fatto alla prima curva dell’ultimo giro, ma Brad ha comunque disputato una buona prestazione. Così come, finalmente, Jack Miller, sesto: era un po’ che non si vedeva l’australiano così efficace.
Gli altri, di fatto, non si sono visti. Non si è vista l’Aprilia, decima con Maverick Vinales; non si è vista la Yamaha: a Fabio Quartararo deve essere successo qualcosa al primo giro (era 18esimo) e 11esima con Franco Morbidelli; non si è vista la Honda, 19esima con Takaaki Nakagami e 21esima con Marc Marquez, ripartito dopo essere caduto alla 14 a metà GP.
Alvaro Bautista ha compromesso la sua prima sprint in MotoGP con una brutta qualifica e ha chiuso 22esimo (dietro di lui solo Joan Mir, pure lui scivolato e ripartito) a 36”501.
Il ritorno del campione del mondo della SBK sembra molto più complicato del previsto.