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Buri Ram - Sabato, dopo la sprint, Francesco Bagnaia era indiavolato, non si dava pace: “Non sono riuscito a ottenere un risultato in linea con il potenziale mio e della moto: mi girano”. Oggi, il risultato è decisamente migliore, anche grazie alla penalizzazione di Brad Binder nel finale, ma l’umore di Bagnaia è migliore solo di poco. “Continuano a girarmi” dice chiaramente.
Che gara è stata? Per noi la più bella dell’anno, per Bagnaia?
“Sì, obiettivamente è stata molto divertente anche per me dalla moto, veramente bella. È stata dura perché ogni volta che facevo un piccolo progresso (in termini di posizione, NDA), mi ritrovavo a dover lottare veramente tanto, non ho mai potuto star tranquillo un secondo. Ho sempre spinto tanto sulla gomma posteriore per recuperare un po’ il terreno che ogni sorpasso mi faceva perdere. Questo ha compromesso un po’ gli ultimi giri di gara: fortunatamente eravamo veloci in questo fine settimana. Purtroppo ieri ho perso veramente troppi punti per quanto eravamo competitivi, mentre oggi abbiamo fatto il massimo. Sarà fondamentale tornare a partire in prima fila, come mi è riuscito nel resto della stagione”
Al penultimo giro hai tentato quello che io ho definito il sorpasso della vita: all’esterno, hai provato a superare Binder (e ci eri riuscito) e Martin in una sola staccata… C’era veramente la possibilità, o è stato un tentativo disperato?
“Sarebbe stato bello… Era assolutamente possibile, ormai era chiuso. Mi è mancato un minimo di velocità in più nella fase finale per portarlo a casa definitivamente: avrebbe potuto cambiare un po’ le carte in tavola”
Invece nell’ultimo giro non ci hai nemmeno provato.
“Purtroppo ero senza gomma: avevo già perso un po’ uscendo dall’ultimo curva, poi ho perso ancora un pochino alla uno, quindi un altro po’ alla tre… Non riuscivo a stare vicino a loro in accelerazione, recuperavo dalle altre parti: soprattutto nel settore tre mi ero riportato sotto, ma non abbastanza per tentare un attacco”
Comunque, nonostante il tempo perso all’inizio, sembravi a posto con la moto.
“Ho fatto tutta la gara cercando di sfruttare il massimo grip della gomma, senza farle fare troppi movimenti: se non avessi avuto questa attenzione mi sarei ritrovato alla fine senza pneumatici. Ho cercato di guidar molto pulito, di sfruttare l’anteriore e di tenerla ferma il più possibile. Ma non acceleravo più”
Ti eri accorto che Binder fosse andato sul verde?
“Ero piegato, ho visto qualcuno andare oltre il cordolo, ma non sapevo se fosse Martin o Binder”
Ieri eri indiavolato, oggi qual è lo stato d’animo?
“Mi girano! Non ho vinto e questo mi fa arrabbiare, anche se il secondo posto mi permette di chiudere questa “tripletta” con un bilancio di 10 punti in più rispetto a quando eravamo partiti. Bisogna essere positivi: la velocità è stata ritrovata, questo è fondamentale”
Credi che questo successo dia un’ulteriore carica a Martin?
“Non credo che ne abbia bisogno, è già molto carico di suo… Sicuramente le vittorie aiutano tanto i piloti a prendere fiducia, ma questa volta eravamo lì. Sono molto contento perché siamo tornati ad un alto livello”
Ti aspettavi che sarebbe stato così determinato dopo i due errori commessi?
“Sì. Che succede a me quando faccio un errore, la gara dopo sono di nuovo davanti. Se riesci a spiegarti lo sbaglio, non ti limita”