Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su [email protected]
Austin - A 15 minuti dalla fine, si sono accesi i fuochi d’artificio: tutti i piloti hanno fatto almeno due attacchi al tempo con la soffice al posteriore e all’anteriore (qualcuno ha usato la dura davanti).
Giro dopo giro i tempi si sono abbassati, fino all’ottimo 2’02”178 di Jorge Martin, 0”063 più veloce di Francesco Bagnaia e 0”217 di Alex Rins, la vera, grande sorpresa positiva di questa giornata. Tra l’altro, Rins è stato costantemente davanti, a conferma che, a volte, la predilezione per una pista fa più la differenza del telaio che Alex vorrebbe tanto provare (quello di Mir), ma che HRC tiene solo per la squadra ufficiale.
Rins qui va fortissimo, ricordiamo che è uno dei tre piloti della MotoGP a essere salito sul gradino più alto del podio in questo GP (gli altri due sono Marc Marquez ed Enea Bastianini): insomma, ad Austin va fortissimo e l’ha fatto anche oggi con la tanto criticata (giustamente…) Honda. Bravo Alex.
Per chiudere il discorso della Casa giapponese, va sottolineato come Joan Mir sia 12esimo, caduto nel finale sulla Ducati di Johann Zarco, finito a terra poco prima. 13esimo Takaaki Nakagami: complessivamente, su questo tracciato la RC213V sembra comunque funzionare un po’ meglio.
È evidente, però, che la moto da battere è e rimane la Ducati, soprattutto con Pecco Bagnaia, che al di là dell’ottimo secondo tempo, ha messo in mostra un passo da riferimento con la gomma media al posteriore.
A una prima veloce analisi del ritmo, è Pecco quello messo meglio, mentre il capo classifica Martin è stato efficace nel giro secco, ma sulla distanza, al momento, non è messo troppo bene, come ha confermato anche il team manager Gino Borsoi.
Buona anche la costanza di Luca Marini, quarto, davanti ad Alex Marquez: entrambi stanno facendo bene. Più in difficoltà Marco Bezzecchi, 11esimo e quindi costretto a passare dalla Q1: sembra meno efficace rispetto allo strepitoso fine settimana argentina.
Rispetto alle P1, i due piloti ufficiali Aprilia sembrano aver fatto un passo in avanti, anche se Aleix Espargaro, per la verità, ha continuato a faticare fino a quando ha montato le gomme nuove. Aleix è risalito fino al nono posto, con Maverick Viñales sesto.
Solo 15esimo Miguel Oliveira, caduto due volte senza conseguenze: errori che hanno condizionato la sua prestazione. La RS-GP non è male, fatica nella ripartenza dalle marce basse: non sembra essere la pista per poter puntare in altissimo.
Buono il passo di Fabio Quartararo, settimo nel giro secco: come al solito, Fabio non è messo male se si guarda la consistenza, ma sembra difficile che se la possa giocare con una moto che, evidentemente, ha sempre le sue difficoltà. Come conferma la prestazione di Franco Morbidelli, tornato in grande difficoltà: un passo indietro preoccupante rispetto all’Argentina.
Due anche i piloti KTM direttamente in Q2: Brad Binder ottavo, Jack Miller decimo.
Ecco i dieci piloti già qualificati: Martin, Bagnaia, Rins, Marini, A.Marquez, Vinales, Quartararo, Binder, A.Espargaro, Miller.