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Austin - La gara perfetta. Veloce quando serve, giri da primato, l’allungo, poi il controllo. Francesco Bagnaia aveva dimostrato nelle prove di avere un passo superiore e la gara l’ha confermato: Pecco non si poteva battere.
Ci ha provato per almeno metà GP Aleix Espargaro, splendido protagonista su una pista che non ama particolarmente. Fino al sesto giro, il pilota dell’Aprilia ha contenuto il distacco attorno ai due decimi, guidando perfettamente. Forse, però, era un po’ troppo al limite ed ecco al settimo giro un errore in frenata che l’ha fatto retrocedere al quarto posto, dietro a Jorge Martin, decisamente più efficace e costante rispetto alle prove.
Con Bagnaia ormai davanti, con Alex Rins ormai sicuro secondo, i giri finali hanno dato spettacolo per la sfida per l’ultimo gradino del podio tra Martin ed Espargaro, che perdeva sempre uno, due decimi nelle staccate più violente, per poi recuperare in altri settori del circuito.
Nell’ultimo giro, Espargaro ci ha provato in tutti i modi, riuscendo anche a mettere le ruote davanti a quelle del rivale alla penultima curva. Ma non poteva chiudere la traiettoria, inevitabilmente è finito largo e Martin l’ha facilmente ripassato.
Aleix comunque merita grandi applausi, mentre delude, ancora una volta, Maverick Vinales, che ha fatto la sua solita gara: male in partenza, 17esimo alla fine del primo giro, quindi decimo al traguardo con una buona rimonta. Può fare bene domani, ma oggi avrebbe dovuto fare molto di più. Siamo alle solite, purtroppo.
Ottimo davvero il secondo posto di Alex Rins, che riporta il team LCR sul podio: non so da quanto tempo mancava per la squadra di Lucio Cecchinello.
Al di là della statistica, è un gran bel risultato per Rins, che ha confermato tutta la sua forza su questo tracciato, effettuando anche qualche bel sorpasso su Bagnaia all’inizio. Alex è il primo pilota Honda al traguardo, naturalmente, con Joan Mir solo 12esimo e Takaaki Nakagami 13esimo: Rins sta vincendo alla grande la sfida con l’ex compagno di squadra Mir, che sembra faticare ad adattarsi a questa Honda.
Più che dignitosa la gara di Brad Binder, quinto con un po’ di margine su Marco Bezzecchi e su Luca Marini, che ha commesso un errore alla curva 1 del primo giro: è finito largo, è precipitato 15esimo per poi risalire fino alla settima posizione. Gara più che discreta di Miguel Oliveira, ottavo al rientro, mentre ha deluso Johann Zarco, solo l’11esimo: conferma tutte le sue difficoltà nella Sprint.
Dopo una grande partenza, Fabio Quartararo ha provato di tutto per stare aggrappato al podio, ma era evidente l’inferiorità della sua moto: per stare con i primi, doveva prendere rischi pazzeschi a ogni staccata, fino alla caduta al quinto giro mentre era sesto.
È riuscito a ripartire, ma ha chiuso 19esimo, con Franco Morbidelli 14esimo. Yamaha è messa molto male, purtroppo, in questo momento, è la peggior moto della griglia.
Caduto il collaudatore Michele Pirro, qui al posto dell’infortunato Enea Bastianini.