MotoGP 2023. GP di Catalogna. Aleix Espargaro: “Giornata storica, sono orgoglioso”

MotoGP 2023. GP di Catalogna. Aleix Espargaro: “Giornata storica, sono orgoglioso”
Il Capitano si gode il trionfo: “Vinales era più forte di me, ma mi sono detto: “O vinco o cado” e ce l’ho fatta. Negli occhi dei miei figli mi sono rivisto bambino, quando ho proposto a Maverick di scambiarci la moto ho pensato a quando gli ho proposto di venire in Aprilia, nonostante non avessimo ancora vinto nulla”
3 settembre 2023

Montmelò - All’11esimo giro, a meno 12 dalla fine, nessuno, probabilmente, avrebbe scommesso sulla vittoria di Aleix Espargaro, perché il distacco da Maverick Vinales era di 1”3. Troppo grande da recuperare. Lo ha pensato anche lui, ma poi, qualcosa è scattato nella sua testa. “Avevo già vinto a Silverstone, mi sono detto “o vinco o cado”. Ho fatto venti minuti come una qualifica e ce l’ho fatta. Ma oggi Vinales era più veloce di me” dice ancora frastornato da una gioia incontenibile. La meraviglia e la sportività di questo atleta diventato fortissimo a 34 anni è nel gesto finale, in quello scambio di moto con il suo compagno di squadra durante il giro d’onore.

“Lui oggi andava più forte di me, ho voluto provare la sua moto - scherza -. Quando l’ho proposto a Maverick mi ha detto: “Sei pazzo?”. Mi è sembrato un bel regalo da fare all’Aprilia, a Romano (Albesiano, il direttore tecnico, NDA), a Massimo (Rivola, l’AD di Aprilia Racing) a tutti quelli che hanno creduto in noi. E quando due piloti lavorano insieme, viene tutto più facile. Mi è venuto in mente quando, due anni fa, ho parlato con Maverick in Austria: lui era disperato nel suo motorhome, piangeva per la situazione in cui si trovava, l’ho convinto a venire in Aprilia anche se ancora non avevamo vinto nulla. Questa è una squadra eccezionale: noi siamo orgogliosi della moto e Aprilia deve essere orgogliosa dei suoi piloti”

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Ma se tu e Maverick doveste lottare per il titolo, rimarrete ancora amici?

“Magari succedesse, per me sarebbe un sogno: lui ha un grande talento, mi porta al limite. Ma il nostro rapporto rimane ottimo”

Espargaro prova a godersi il più possibile questo momento.

“Vorrei fermare il tempo per un paio di settimane… Fin da venerdì, mi sono sentito bene con la moto, sapevo che qui avevamo una buona opportunità. Ma la pressione era tanta, non è stato facile. Oggi è una giornata storica per Aprilia, dobbiamo essere orgogliosi di quello che abbiamo fatto, siamo partiti da lontano, abbiamo sviluppato la moto: arrivavamo a un minuto dal vincitore, oggi siamo primo e secondo”

Cosa è successo in partenza?

“Sono partito male, sono stato fortunato a non essere coinvolto nell’incidente alla prima curva. Poi ho visto Pecco volare e qualcuno (Binder, NDA) passargli sulle gambe. Siamo tornati al box, ero scosso, secondo me ci hanno fatto ripartire troppo presto. Ci hanno detto che ci sarebbe stato il nuovo via quando ancora c’era l’ambulanza in pista, nessuno è passato in quel punto con la Safety Car per verificare le condizioni dell’asfalto. Sinceramente ero un po’ nervoso, i primi giri sono stati complicati”

Vinales sembrava averne di più

“Oggi mi ha portato veramente al limite: ieri, la vittoria nella sprint era stata più semplice, avevo potuto guidare con tranquillità. Oggi no, non riuscivo a guidare bene, c’era parecchio vento, Maverick era più efficace in frenata. Quando lui ha allungato ho pensato che non l’avrei ripreso”

Una volta, si diceva che i figli facevano perdere un secondo al giro a un pilota, tu sembra che ne hai guadagnati due con i gemelli?

“Se lo avessi saputo li avrei fatti a 17 anni, così oggi sarei campione del mondo… Ognuno reagisce a modo suo, per me la famiglia è fondamentale, non mi sembra vero di essere stato premiato dai miei figli, da Max e Mia. Sono tornato con la mente a quando ero piccolo, quando venivo qui con mio papà a vedere le gare e tifavo per Doohan e Criville. È stato davvero un momento speciale”

Aprilia può ripetere quanto fatto da Ducati?

“Loro hanno fatto un lavoro incredibile, hanno mostrato la strada, hanno “stoppato” i giapponesi, sono cresciuti con Dovizioso. Io mi sento un po’ come Dovi: siamo sulla strada giusta, ma c’è ancora da fare. La differenza con Ducati non è annullata: qui eravamo più vicini, ma bisogna continuare a lavorare e tutti a Noale lo fanno. Ho sempre creduto in questo progetto”

Torniamo all’incidente in partenza: credi che bisognerebbe avvicinarsi un po’ alla prima curva?

“Siamo tutti piloti capaci di frenare nel punto giusto, non puoi pensare di superare 10 piloti alla prima curva: non è una questione da dove parti, ma di come parti. Credo che bisognerebbe essere molto più severi con le penalizzazioni per gli incidenti al via: un LLP (quello che dovrà scontare Bastianini quando tornerà in pista, NDA) è troppo poco”

E l’asfalto?

“Dico sinceramente che, al di là delle due vittorie, non mi sono divertito a guidare con così poco grip, l’asfalto è molto scivoloso. Ma non è pericoloso, non è una questione di sicurezza”