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Montmelò - Comunque la si pensi, fa impressione: nemmeno Marc Marquez riesce più a fare la differenza con questa Honda. La crisi delle Case giapponesi è senza fine: gli ultimi sei posti sono occupati da Yamaha e Honda, gli ultimi quattro dalla RC213V: cosa ne pensa Marc di questa situazione?
“Cosa significa? Che dobbiamo lavorare. Io cerco solo di pensare a me: sicuramente è stato un giorno complicato, le ultime quattro moto in classifica sono Honda… A parte questo, ho cercato di lavorare sulla mia strada, di guidare bene: dal mio punto di vista, sinceramente mi sentivo bene, potevo “giocare” con la moto, ma le prestazioni non ci sono, il tempo sul giro non arriva. Così è difficile: per domani non ci sono possibilità di cambiare qualcosa, ma bisogna andare avanti, continuare a lavorare per il 2024. È vero che a Misano proveremo la nuova moto e questo ci dà una motivazione extra per il futuro”
La caduta di oggi è dovuta al cambio di aerodinamica, al passaggio da una moto all’altra?
“Sì, ho commesso lo stesso errore di Zeltweg: il cambiamento è grande, bisogna modificare molto lo stile di guida. Come in Austria, sono uscito con la carenatura nuova, poi con quella vecchia, quindi nuovamente con la nuova: alla cinque ero troppo lento, devi fare più pressione sulla moto. Sono andato largo, ho preso un avvallamento e sono caduto. Sono l’unico pilota Honda che fa comparativa tra le due versioni, ma va fatto: dalla nostra parte del box crediamo che sia importante dedicarsi a questo confronto. Nel pomeriggio ci siamo concentrati solo su quella più grande (la nuova, NDA) e per me è stato più facile”
Perché Honda soffre così tanto su questo tracciato?
“Per come è fatto il circuito, siamo in difficoltà nelle curve lunghe. Nelle piste “stop and go” la situazione è accettabile, puoi gestire i problemi più grandi, frenare più tardi. Ma nelle curve lunghe soffriamo: solo nel T2 perdiamo 0”6 in tre curve, nonostante non siano particolarmente complicate per un pilota. Nel resto del circuito, il distacco dagli altri è ragionevole, nel T2 no. Avevo detto ieri che avremmo sofferto e questo sta accadendo. Anche il mio stile di guida non si adatta così bene a questo tracciato: tutto si moltiplica”
Quali sono le tue emozioni e sensazioni in questo momento?
“Devi lavorare sulla tua testa, sulla mentalità, sull’approccio, che deve essere per forza differente. Non devi pensare al risultato, stare solo in pista, cercare di capire i dati, non guardare al risultato, altrimenti diventa frustrante. Come ho detto prima, le mie sensazioni sulla moto non erano male, ma il risultato è questo”