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Montmelò - FP1: due Aprilia davanti a tutti. Pre QP: due Aprilia davanti a tutti. FP2: un’Aprilia davanti. Q1: un’Aprilia davanti. Q2: un’Aprilia davanti dopo il primo tentativo.
Finale Q2: Francesco Bagnaia conquista la pole con la Ducati. Come dire: il pilota fa la differenza. Su una pista per lui complicata, dove la RS-GP sembra avere un piccolo vantaggio, conquistare la pole significa aggiungere un altro tassello a una serie di prestazioni da campionissimo. “Non ero in pole al Montmelò dal campionato spagnolo, anno 2012” dice al parco chiuso. Bravo Pecco: forse sul passo è un pochino più in difficoltà, ma questo Bagnaia ha dimostrato più volte di poter fare sempre qualcosa di più. Impressionante.
Al di là della mancata pole, Aprilia ha dimostrato di essere super competitiva, con il solito capitano Aleix Espargaro migliore tra i piloti di Noale, nonostante sembrasse che Maverick Vinales potesse avere qualcosa in più.
Aleix ha fatto un ottimo giro, battuto di 0”104 da Bagnaia. Dietro di lui, staccato di appena 5 millesimi, c’è uno strepitoso Miguel Oliveira: caduto subito nelle FP2, Miguel non ha perso sicurezza, conquistando il miglior tempo nelle libere, per poi ripetersi in Q1.
In Q2, con una sola gomma a disposizione, è riuscito a fare 1’38”748 nonostante abbia dovuto superare Marc Marquez alla 14: grandissimo, avrebbe potuto conquistare la pole.
Sia lui sia Espargaro hanno un ottimo passo, così come ce l’ha Maverick Vinales, quarto e quindi costretto a partire dalla seconda fila. Tutti e tre possono giocarsi come minimo il podio, sperando naturalmente nella partenza: intanto, la Casa di Noale festeggia due moto in prima fila (non era mai successo), tre nei primi quattro. Bravi. Il trionfo delle moto italiano è completato dalle Ducati di Jorge Martin, Johann Zarco, Alex Marquez e un Fabio Di Giannantonio che sta provando in tutti i modi a tenersi quel posto così ambito: fino adesso è indubbiamente il suo miglior fine settimana.
Otto moto italiane ai primi otto posti: è un altro primato.
In Q1, si è visto come Marc Marquez sia ancora in grado di fare la differenza: Marc, attaccandosi a Jack Miller, ha chiuso la Q1 al secondo posto in 1’39”070, rifilando 1”2 alla seconda Honda in classifica, quella di Joan Mir, decimo in Q1 (quindi terz’ultimo) in 1’40”214. Dietro a Mir solo le altre due Honda: insomma, se Marquez si mette a spingere, può portare la RC213V ad altri livelli.
Ma a differenza del passato, ha deciso di farlo per un solo giro. Comprensibile.
Se la Honda ha in qualche modo salvato la qualifica grazie a Marquez, in Casa Yamaha non c’è stato il miracolo dei piloti, con Franco Morbidelli 16esimo e Fabio Quartararo (che ha appoggiato la moto nella ghiaia dopo un lungo alla curva 1) 17esimo.
Solo nono Brad Binder: sembrava avesse il potenziale per fare di più. Va detto, però, che in questo momento, Binder è l’unico veramente efficace con la KTM, che proprio stamattina ha annunciato il rinnovo del contratto con Dani Pedrosa: farà il collaudatore per la Casa austriaca anche nel 2024.
Alle 15, la sprint.