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Undicesimo, un piazzamento che vuol dire di più dei cinque punti che si è preso e ha portato a Ducati. Se dovessimo riassumere le parole di Danilo Petrucci dopo il GP di Francia le riassumeremmo in una sola: gratitudine.
L'intervista a Danilo Petrucci inizia con Petrux che si rivolge a Morbidelli, poi continua con l'analisi della gara...
"Frankie! Ho provato a starti dietro, poi sono andato lungo due volte, però sono contento, gara molto difficile rispetto a ieri, ma ho migliorato il passo e anche il giro veloce, tolto il primo giro ho preso 7-8 decimi al giro, non è male. Ho spinto tutta la gara, ho capito di più la moto, poi 32'8 non è niente di che ma non è male. Ringrazio Ducati per questo regalo, correre davanti a tutta questa gente, ho preso anche dei punti"
Ancora...
"Mi dispiace per l'altra parte del box, per Pecco, che non hanno preso punti, però insomma tre Ducati sul podio, son contento anche io. Era difficile fare di più con due giorni di esperienza sulla moto"
È un'altra Ducati rispetto a quella che guidavi tu?
"Beh sì, sono andati a risolvere quei punti difficili come l'erogazione del motore e la guidabilità della moto. Dalla prima curva ho sentito proprio un'altra moto, docile, a centro curva. Il passaggio da gas chiuso ad aperto è quasi inesistente, questo quando non c'è grip o è piegata è quello che fa girare la moto, però è rimasta la potenza impressionante della Ducati. La miglior moto che abbia guidato in vita mia. Peccato che è già domenica, penso che non la guiderò più, mi sono emozionato nel giro d'onore, sono stato tre volte sul podio qua a Le Mans, il pubblico francese mi vuole bene"
Come ti sei trovato con la squadra?
"Benissimo, con il capotecnico Marco Rigamonti, con l'ingegnere elettronico Dario Massarin. Alla fine, con tutta l'esperienza che ho penso di aver lavorato con tutte le persone del paddock, mi dispiace solo per la caduta di venerdì. Però penso di aver fatto il mio, portare la moto alla fine e aver preso qualche punto"
Sulle criticità...
"Ho fatto il massimo. Sono stato attaccato al gruppetto davanti con Morbidelli, è quello che sto soffrendo adesso anche in Superbike, l'apertura del gas, ero sempre un po' in ritardo nell'aprirlo e cercavo di recuperare in frenata dove rischi tanto"
Cosa racconterai a tuo figlio tra 20 anni di questa gara?
"Riguarderò le foto, è stata un'emozione incredibile, quando ho messo questa felpa uno si è avvicinato per fare un selfie ho detto 'cavolo, io questa scena l'ho già vista. È stata come una passerella, in Thailandia l'anno scorso era stato diverso. È stato un grandissimo regalo che mi ha fatto la vita"
L'ultimo pensiero è sulla Superbike...
"Sono andato più forte qui, in proporzione, che nelle gare in Sbk, c'è qualcosa che non stiamo capendo, dall'altra parte. Avremo una nuova riunione con Ducati per cercare di capire cosa si può fare per la Sbk"