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Poche parole che spiegano quanto la situazione di Yamaha nel 2023 sia disastrosa. Un Fabio Quartararo avvilito ha commentato così, a caldo, la gara della domenica, in cui è arrivato settimo: “Da ieri pomeriggio (sabato, ndr) abbiamo deciso di andare avanti con la base 2021, dobbiamo lottare ma abbiamo fatto un piccolo step".
Tutto quello che Yamaha ha portato come evoluzione è stato inutile: “Abbiamo provato molte cose sulla moto e la cosa migliore alla fine è di ricominciare dalla base di due anni fa”.
Solo il motore dunque è quello nuovo, per il resto il francese ha deciso di tornare alle impostazioni con cui ha vinto il mondiale due anni fa.
Una scelta coraggiosa ma anche assurda in una Casa di livello mondiale come Yamaha: “Abbiamo provato uno scarico che non funzionava. Il telaio non funziona. L’aerodinamica non funziona. L'elettronica non funziona. Forse un'impostazione che abbiamo provato con Öhlins era leggermente migliore. Ma dal test di Jerez le cose nuove che abbiamo provato erano inutili".
A guardare bene però i segnali di questi limiti della M1 erano già emersi dalle parole dei protagonisti, oltre a Quartararo: vengono in mente quelle di Lin Jarvis che nel 2022 ha detto: "Fabio ha corso con la potenza del 2021!", o ancora le parole sul motore dello stesso Jarvis quest'anno: "Il motore che abbiamo ora è quello che avremmo dovuto usare l'anno scorso". Infine anche il collaudatore Cal Crutchlow aveva espresso le sue perplessità, che sono poi quello di Quartararo: "Il motore 2023 è molto più veloce, ma ora ci sono altri problemi".
A peggiorare un quadro già scuro c’è stato anche un altro episodio raccontato dal francese: un problema al braccio a causa di un massaggio ricevuto domenica mattina nella clinica del circuito: “È stata una gara dura perché questa mattina ho subito un trattamento molto aggressivo al braccio che mi ha limitato, rendendomi tutto molto difficile. Da metà gara ho iniziato a sentire questo dolore e ho iniziato a soffrire. Molto probabilmente non avrei avuto la possibilità di lottare per il podio, ma avrei potuto finire tra i primi cinque”.
Quartarato ha chiarito ulteriormente: “Un peccato, perché stamattina non avevo idea di fare quel massaggio, perché di solito preferisco la fisioterapia. Ma alla fine hanno ritenuto che fosse meglio fare questo trattamento”.
Come tutti sanno da quest’anno la Clinica mobile fondata dal dottor Costa e poi portata avanti dal dottor Zasa non è più la responsabile della salute dei piloti. È stata rimpiazzata da una compagnia spagnola, la Quiron Salud.