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Sachsenring - Dopo le qualifiche, Jorge Martin aveva postato sui social il suo “ideal time”, il tempo ottenuto sommando i migliori settori del circuito: era un secondo più veloce della sua qualifica. Scrivendo: “Posso vincere”.
È difficile che i piloti sbaglino queste analisi e infatti Jorge aveva ragione, con una superiorità addirittura superiore alle aspettative: schiacciante. Martin è andato in testa al quarto giro, dopo un doppio sorpasso da applausi alla 12 su Miller e Bagnaia: vale il prezzo del biglietto. Una volta al comando, Jorge ha fatto tre primati dalla pista consecutivi al quinto, sesto e settimo passaggio. La gara è finita qui, per quanto riguarda la prima posizione.
Ma anche per il secondo e terzo posto non c’è stata di fatto sfida, se non nei primi giri, poi Pecco e Jack hanno cristallizzato posizione e distacco: per Bagnaia un altro grande risultato, che lo porta a 140 punti in classifica generale, contro i 119 di Martin.
In questo momento, i due sembrano avere qualcosa in più, perché Marco Bezzecchi ha chiuso settimo e in questo momento sembra avere qualcosa in meno dei suoi compagni di Marca.
Ottimo quarto posto di Luca Marini, che ha impressionato per le sue frenate, soprattutto alla curva 12: Brad Binder ha provato in tutti i modi a passarlo, ma in quella staccata non è riuscito nemmeno ad affiancarlo. Allora ci ha provato alla uno, ma in due occasioni è finito lungo e per Luca è stato un giochetto da ragazzi - si fa per dire, naturalmente - incrociare la traiettoria e recuperare la quarta posizione. Bella gara di Luca, dopo che in prova aveva ottenuto la seconda posizione, miglior piazzamento in qualifica in MotoGP.
All’ultimo giro, mentre tutti si aspettavano l’attacco decisivo di Binder su Marini, è arrivato a sorpresa quello di Zarco sul pilota della KTM, con una entrata piuttosto dura alla 11, nella curva più veloce e pericolosa del tracciato. Johann è stato aggressivo come poche volte lo si è visto, in un sorpasso che è stato considerato dagli Steward Panel come regolare.
Ci può stare, come ci poteva stare la sanzione: decisione non facile, ma, tutto sommato accettabile. Tra l’altro, Zarco aveva ricevuto proprio da Binder una sportellate bella dura da qualche giro prima, tanto da lamentarsi quando è tornato al box: “Così non va bene, si rischia troppo”.
Dopo non aver mai mollato in qualifica arrivando a cadere tre volte tra Q1 e Q2, Marc Marquez è sparito in gara, limitandosi, apparentemente, di portare la moto al traguardo in 11esima posizione. Ci può stare, anche se da uno come lui ti aspetti che ci provi sempre e comunque, specie su questa pista.
Aspettiamo di capire dalle sue parole come è andata: la mia prima sensazione è che, dopo tanti rischi, abbia deciso più che legittimamente di non andare oltre il limite della moto.
Purtroppo, ancora una volta, disastrosa la gara della Yamaha, 13esima con Fabio Quartararo e 15esima con Franco Morbidelli: tra i due 1”6 di distacco al traguardo. Questo è il potenziale della moto, c’è poco da fare.
La sensazione, al contrario, è che la competitività dell’Aprilia sia nettamente superiore ai risultati ottenuti: Aleix Espargaro, con tre micro fratture al piede destro, è nono al traguardo; Maverick Viñales è caduto al 12esimo giro, mentre era tristemente 13esimo, per aver sbagliato completamente l’ingresso in curva 1;
Miguel Oliveira, non al meglio fisicamente, ha chiuso 16esimo (il pilota portoghese è il protagonista del 118esimo episodio del podcast #atuttogas, online su Moto.it da domani alle 9).
Alle 19.15 diretta con il team manager Davide Tardozzi per commentare la giornata di oggi.