MotoGP 2023. GP di Olanda. Marc Marquez, 19esimo: “Sto guidando come un collaudatore. Io mi sono offerto a KTM? Falso”

MotoGP 2023. GP di Olanda. Marc Marquez, 19esimo: “Sto guidando come un collaudatore. Io mi sono offerto a KTM? Falso”
Il campione spagnolo non si nasconde, il momento è difficilissimo e frustrante: "Ma solo con il lavoro cambia, non stando seduti su un divano"
23 giugno 2023

Marc Marquez ha affrontato un venerdì di Assen anomalo, ha cercato di non forzare ma quando, lo ha fatto minimamente è caduto. Una scivolata innocua, anche se lui dopo essersi rialzato zoppicava: quelli sono i postumi dell’high side di domenica mattina al Sachsenring.

Il Marquez che ha parlato con i giornalisti è apparso riflessivo e ha categoricamente smentito le voci che dicevano che si era offerto alla KTM.

Il 19esimo posto di oggi è dovuto ad aspetti fisici, mentali o tecnici?

“Tutto ha influenzato. Fisicamente non sto bene. La distorsione al piede e il dito rotto non sono un grosso problema, non sono un gran dolore e non mi impediscono di fare nulla. Ma la costola fratturata fa male, soprattutto quando il battito cardiaco sale. A questo si aggiunge che siamo in una brutta situazione, veniamo da un fine settimana in cui abbiamo perso fiducia. Il problema è molto grande. E non ho voglia di andare di nuovo ‘tutto o niente’. Sì, ho spinto un po', ma l'ho fatto nelle curve lente”

Come commenti la voce secondo cui sei stato offerto alla KTM e loro hanno rifiutato?

“Ho sentito quelle voci in squadra, perché un meccanico ci ha scherzato su, ma sono false. Totalmente. Ho un contratto in corso con Honda, sono impegnato con loro e stiamo lavorando per migliorare il progetto per il futuro. Che io mi sia offerto è completamente falso”

Sulle possibili informazioni che può dare a Honda e sulle sue condizioni fisiche per affrontare le gare…

“Beh, utile per il marchio, lo spero, perché stiamo testando due telai. È vero che non sto guidando al cento per cento, ma sto guidando come un collaudatore, cercando di essere costante e cercando di dare più informazioni possibili, testando l'elettronica. Anche Nakagami sta testando la mia stessa cosa, esattamente la stessa cosa. Loro hanno provato più cose di me oggi. Non mi andava di andare in vacanza dopo un weekend come quello in Germania. Ma volevo andare in moto perché quando ci sono situazioni difficili qualsiasi essere umano perde la motivazione, tutti. E se non c'è motivazione, è lì che devi tirare fuori forza e sacrificio, forza di volontà, per lavorare con la stessa routine. È l'unico modo per capovolgere le cose, perché dal divano di casa non cambierai la situazione anche se hai il desiderio più grande del mondo”

Come vedi la Sprint race?

“Ora mi sento peggio di stamani, vediamo se domani mi alzo e riesco a tenere un ritmo normale”

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È molto frustrante?

“Sì sì. Frustrante, ma non posso imbrogliare, non sarà sempre così e le cose cambiano quando meno te lo aspetti e se continui a lavorare. È vero che quest'anno mi ero preparato molto bene durante l'inverno e sono arrivato a Portimao in una condizione fisica dei miei anni migliori. Con le moto da allenamento giravo meglio che mai e alla fine il tempo sul giro non mente se vai veloce. Da lì le qualifiche e la sprint di Portimao, la gara di Le Mans e il giro che ho fatto al Mugello... Siamo in uno sport in cui tutto influenza e quando una delle tre cose non sono a posto, che sia il pilota, la moto o la squadra, tutto peggiora un po' ed è per questo che tutti dobbiao lavorare insieme per migliorare”

Ieri hai detto che il team aveva delle idee su cui lavorare questo fine settimana, ma il materiale che hanno è quello che è, se il Giappone non aiuta non si può avanzare, giusto?

“Sì, vero, ma le idee ci sono e le proveremo domani. Oggi abbiamo semplicemente testato i due telai. Domani andremo con quello di Portimao perché non ho corso con quello per alcune gare e vogliamo vedere cosa succede quando faremo più giri, dove ci troveremo e come. E poi, a Silverstone, proveremo di nuovo entrambi. In termini di geometria il team e Santi si scervellano per provare altre cose”

Ma è essenziale la collaborazione del Giappone, giusto?

“Siamo tutti sulla stessa barca e se in barca una parte rema più dell'altra è impossibile andare dritti. Il Giappone sta lavorando davvero, cerchiamo di fornire quante più informazioni possibili, loro sono qui, il responsabile tecnico è qui per sentire in prima persona cosa sta succedendo e poi avranno un mese e mezzo per continuare a lavorare”