MotoGP 2023. GP di Olanda. Marco Bezzecchi: “La moto ufficiale? Bene, ma nel team VR46”

MotoGP 2023. GP di Olanda. Marco Bezzecchi: “La moto ufficiale? Bene, ma nel team VR46”
Per Marco è stato complessivamente il miglior GP dell’anno: “La gara in Francia era sta più bella, ma qui sono andato sempre forte in ogni turno, ho conquistato la pole, vinto la Sprint, fatto secondo domenica. Ad Assen venivo da piccolo a tifare Valentino, era il mio eroe. Il sogno? Continuare a fare così”
25 giugno 2023

Assen - Stremato dalla fatica e dal caldo, Marco Bezzecchi è comunque fiero di una prestazione complessivamente molto, molto buona. Un anno fa, ad Assen, Marco conquistava il suo primo podio in MotoGP; 12 mesi dopo, sono cambiate un sacco di cose. In meglio.

“Mi sono divertito, questa pista è veramente bella. In questo anno sono cresciuto e con me anche la squadra: ci siamo divertiti, abbiamo instaurato un rapporto bello, reputo miei amici le persone dentro al box. Fa la differenza. Mi aspettavo di crescere in questa stagione, ma non così velocemente: tre podi nella Sprint, tra cui una vittoria ieri, una pole, due successi in gara. Tutte prestazioni molto buone: siamo stati bravi, soprattutto la squadra, devo far loro i complimenti, mi hanno dato sopratutto molto affetto. Per me conta molto”

È vero che ad Assen venivi quando avevi cinque anni?

“Al di là del mio primo podio in MotoGP, qualcosa di straordinario, ho veramente tanti ricordi belli su questa pista. Venivo qui da piccolo assieme ai miei genitori e a mio cugino, venivamo a vedere Vale (ovviamente Valentino Rossi, NDA), io ero suo super tifoso, era già il mio eroe… Allora era fighissimo, non c’era nemmeno la barriera, a quattro metri c’era la pista vera. Sognavo tantissimo un giorno di essere lì: passare da seduto sul prato a essere in pista e riuscire a fare tre podi in due anni, mi rende molto contento. È molto bello”

Continuiamo con i sogni: nella seconda parte di stagione si può sognare in grande?

“Bisogna sempre sognare, bisogna crederci e provare a fare il massimo. Mi piacerebbe molto riuscire a lottare con Pecco: bisogna riconoscere che in questo momento è un po’ più forte, c’è poco da fare. Sto lavorando, sto cercando di dare il meglio di me stesso in tutto e per tutto, in ogni dettaglio; lavoro duro a casa per essere il più competitivo possibile: cercherò di continuare a crescere, stare il più vicino possibile a Pecco e provare a batterlo qualche volta. Il mio sogno è continuare in questo modo, se vado avanti così, va bene…”

Naviga su Moto.it senza pubblicità
1 euro al mese

La gara più bella di questa prima parte di stagione?

“La gara in se stessa, Le Mans, ma se guardo a tutto il fine settimana questo di Assen è stato un GP veramente figo: ho fatto primo in tutti i turni, ho conquistato la pole, ho vinto la Sprint, secondo in gara. È stato un GP interessante, non c’è mai stato un solo momento dove mi giravano le palle”

Hai il rimpianto per non aver vinto oggi?

“No, perché sapevo che avrei fatto più fatica con la media in gara. Pecco era un po’ più forte di me e ci sono tante incognite, per esempio Brad Binder: ho dato tutto, sono sopravvissuto al problema alla moto alla fine, all’inizio ho sperato Binder che è sempre un “cagnaccio”, ho dato tutto quello che avevo: ho fatto il mio massimo, non posso che essere soddisfatto”

Si parla molto del tuo futuro, di un eventuale passaggio in Pramac: qual è il tuo pensiero?

“Non ci penso. Ho una grandissima squadra alle mie spalle, se ne occupa l’Academy per me: andate da loro a chiedere…”

Dall’Igna ha però detto che meriti una moto ufficiale.

“Allora speriamo che me la dia dove sono adesso, la vorrei nel team VR46”

Ci sono altre scommesse in vista?

“A me piace molto scommettere, è una bega, mi butto sempre come un matto”

Ma è vero che se vinci il mondiale fai il giro d’onore in mutande?

“È una roba vecchia, ma lo farei, anche due… Non c’è niente di programmato, ne ho persa una stamattina con Pecco. A me piace scommettere, anche se non c’è niente in palio, così, solo per rompere le scatole, mi piace da matti. Con Carlo (Casagrande, il preparatore, NDA) scommetto delle gran cene”