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Assen - Dopo tre secondi posti consecutivi, la sensazione è che Francesco Bagnaia sia entrato in pista con un solo obiettivo: vincere. “Con la gomma media, è più a posto di me” aveva detto ieri Bezzecchi dopo il trionfo: come spesso succede, i piloti sanno quello che dicono.
Bagnaia è andato al comando al terzo giro, riuscendo a passare Binder di forza alla 7. Il pilota della KTM, l’unico tra i protagonisti di testa a montare la soffice posteriore, ha tenuto botta fino al 13esimo giro, quando Bagnaia ha dato un ulteriore strappo: +0”643 sul traguardo. Da lì in poi, il suo vantaggio non è mai sceso sotto i 0”7, con Marco Bezzecchi che ha passato Binder al 17esimo giro. La gara è andata avanti così più o meno fino al traguardo.
Dopo un contatto in partenza con Marini, Aleix Espargaro si è ritrovato con l’ala destra “mobile”, ma non è sembrato avere conseguenze negative. Aleix, quarto, ha cominciato a spingere, si è avvicinato a chi gli stava davanti e negli ultimi giri si è attaccato a Binder, che nonostante la soffice teneva botta.
Dietro a Espargaro, Martin, anche lui vicinissimo. Si è arrivati all’ultima staccata con i tre piloti in lotta per l’ultimo gradino del podio in fila indiana, ma con nessuno che ha potuto azzardare un sorpasso. Poi, una volta tagliato il traguardo, ecco la penalizzazione a Binder.
In questa MotoGP di oggi, le regole, purtroppo, non sono uguali per tutti: Binder è stato penalizzato per aver messo le ruote di qualche millimetro sul verde, mentre in Moto2 Pedro Acosta l’ha passata liscia pur essendo passato di centimetri abbondanti sul verde durante il LLP. Va bene così…
Binder, in ogni caso si conferma il punto di riferimento KTM, con Jack Miller che è caduto alla prima curva del secondo giro mentre era settimo. È il solito Miller.
A terra anche Maverick Viñales: dopo aver realizzato il giro veloce (di quel momento) al terzo giro, dopo aver passato di velocità Marini, è finito a terra alla sette. Un’altra occasione sprecata.
A terra anche Enea Bastianini al settimo giro: era ottavo e stava risalendo bene.
Dopo una pessima partenza, Fabio Quartararo è precipitato in 13esima posizione e al terzo giro è caduto alla sei: scivolando, la sua Yamaha ha abbattuto Zarco, incolpevole. Finiamo con la Honda, ottava al traguardo con Takaaki Nakagami, che ha dovuto effettuare anche un LLP. In questo momento, in HRC va così.