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Jerez de la Frontera - Pochi minuti prima delle Q2 inizia a piovere. Prima qualche goccia, poi un po’ più forte, ma l’asfalto è caldo non si bagna più di tanto.
I piloti entrano quasi tutti con le slick, ma i primi giri sono da pelle d’oca: entrare alla 10-11-12 con le goccioline sul cupolino fa veramente paura, ci vuole un coraggio inimmaginabile.
I piloti prendono confidenza, si comincia spingere sempre più forte, smette completamente di piovere.
In prima posizione si alternano: Miller, Marquez, Marini, Espargaro, Marquez, Espargaro, Marquez, Miller, Zarco, Miller, Zarco, Espargaro, Miller e, infine Aleix Espargaro, che il box aveva richiamato per cambiare gomma. Aleix, però, non è rientrato e, come ha riconosciuto l’ingegnere Paolo Bonora è stata la mossa giusta. 1’37”216 per Aleix, che nonostante una caduta nel finale delle P3, sembra avere in mano la situazione: ha il passo, oltre alla velocità. Bravo Espargaro: l’Aprilia può sognare, sembra avere tutto per potere fare molto bene.
Solo decimo Maverick Viñales: in questi giorni ha provato decine e decine di partenze, ma scattando dalla quarta fila, la Sprint sembra compromessa.
Le condizioni iniziali hanno esaltato, come prevedibile, Jack Miller, il primo a spingere forte nonostante la pioggia iniziale. Ma anche nel finale è stato veloce, fino al secondo posto: “Sembrava un po’ di giocare alla roulette russa: sono particolarmente soddisfatto”.
Jack ha un buon passo, così come ce l’ha Jorge Martin, che pare particolarmente carico: è lui la prima Ducati sullo schieramento.
Poi c’è Pecco Bagnaia, quinto dopo essere passato dalla Q1: anche nelle P3 era in difficoltà, fatica moltissimo con l’anteriore e non riusciva a sentire l’avantreno, ma in qualifica ha cercato di guidare sopra i problemi, riuscendoci bene. La seconda fila è un buon risultato: per il momento, non ha il passo dei migliori, ma partendo bene la situazione potrebbe cambiare.
Nono Luca Marini, che forse ha sbagliato i tempi in Q2, così come Alex Marquez, velocissimo a inizio turno, ma inevitabilmente in calo nel finale. Fuori dalla Q2 Marco Bezzecchi: gli sarebbero bastati 4 centesimi (!) Per entrare nei 12.
Attenzione al quarto posto di Brad Binder, che in passato su questa pista è stato capace di vincere un GP partendo ultimo: dalla seconda fila, può essere davvero tosto, perché il passo ce l’ha.
Le condizioni, invece, hanno penalizzato molto Dani Pedrosa, che però nel finale è risalito fino al sesto posto: nei primi tre settori, era a pochi centesimi dalla pole, poi ha perso nel T4. Ma la sua è comunque una grandissima prestazione: grande Dani!
A Jerez, Fabio Quartararo aveva conquistato quattro pole e un secondo posto, oggi è 16esimo! Come ho sottolineato più volte, a Fabio è inevitabilmente “scesa la catena”, con una Yamaha che ha perso tutti i punti forti del passato, senza migliorare quelli deboli.
Veramente un disastro, con Franco Morbidelli, per una volta, davanti al compagno di squadra, 14esimo.
Male anche la Honda: il migliore è Takaaki Nakagami, 11esimo, mentre Alex Rins, splendido vincitore ad Austin, è 18esimo, con Joan Mir 20esimo. Diciamo la verità: le Case europee sono di un altro livello.
Sono state qualifiche belle, intense, spettacolari: peccato che fra dieci minuti, nessuno le ricorderà più, perché incombe la Sprint alle 15. Mah, continuo ad avere un sacco di dubbi su questo nuovo formato.