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Jerez de la Frontera - E’ tutto vero: Dani Pedrosa, 1’36”770, è primo nelle P1. Il team mana-ger KTM, Francesco Guidotti, nella diretta su Moto.it del 15 aprile dagli Stati Uniti, l’aveva pre annunciato: “A Jerez, Pedrosa non verrà per fare numero…”. Guidotti non parla mai a caso: Pedrosa - che, ricordiamolo, si è ritirato nel 2018 e nel 2021 ha disputato la sua ultima gara, in Austria, tra l’altro piuttosto drammatica - ha preparato benissimo il ritorno alle competizioni (solo per questo GP, con una wild card), andando fortissimo nei test e dimostrando di avere ancora la velocità giusta.
Forse, però, nemmeno il team manager italiano poteva immaginare un inizio così scoppiettante, con Pedrosa sempre davanti a tutti nelle P1. Poi, quando alcuni rivali hanno montato la soffice posteriore, si pensava che Dani non riuscisse a replicare certe prestazioni. “Uno dei nostri limiti rimane il giro secco” aveva detto ieri Pedrosa, ma quando anche lui ha montato la gomma nuova, ecco il tempone, con 0”034 di vantaggio su Jorge Martin e 0”274 su Takaaki Nakagami, altra sorpresa di giornata.
Dani ha una KTM uguale alle altre nella ciclistica e nel motore, ma differente ed evoluta nell’aerodinamica (“E’ difficile testare l’aerodinamica quando giri da solo nei test, è importante verificarlo assieme agli altri”): una moto sicuramente in continua crescita.
Comunque vada, bravo Dani. Per chi come me ha avuto la fortuna di seguire la carriera di Pedrosa, il suo risultato è da pelle d’oca. La KTM va forte anche con Brad Binder, sesto, e Jack Miller ottavo, uno che qui è sempre andato piuttosto bene.