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Sento già i detrattori protestare: perché la lode? “In fondo, non ha fatto tutto perfetto, quinto in qualifica e secondo nella sprint: come al solito Zam è di parte”. Invece lo dico, lo scrivo e lo ribadisco: è da 10 e lode. Per come ha saputo reagire alle difficoltà iniziali; per come è stato capace di entrare in Q2; per come ha gestito la sprint, nonostante non fosse ancora perfettamente a posto. E, soprattutto, per quello che ha fatto in gara. “Nemmeno per un secondo ho pensato di accontentarmi di un piazzamento”: così ragionano i campioni. Campionissimo.
E’ un pilota straordinario, tutta concretezza, pochi fronzoli. Fenomenale in partenza, bravissimo a stare al comando, bravissimo a stare in scia, fenomenale nei sorpassi. Cosa vuoi di più da un pilota? Deve migliorare nel giro secco, ma a Jerez ha comunque conquistato il quarto posto in qualifica. E’ spettacolare nel suo modo di fare e di affrontare le corse. Toro scatenato.
Ho chiesto cento volte al team manager Francesco Guidotti: “Ma perché avete preso Miller, cosa vi può dare”? Perché è veloce. Perché fa squadra. Perché dà sempre il massimo. Perché ci prova sempre. Perché è di stimolo per i suoi compagni di squadra. Insomma, perché è uno forte e hanno fatto stra bene a prenderlo. Australiano volante, Zam somaro!
Terzo in qualifica, quarto sia nella sprint sia nella gara. Sei è troppo poco! No, non è troppo poco, perché lui per me ha le qualità per fare molto di più. Sembrava dovesse essere il re della sprint, ma non ne ha vinta nemmeno una; dopo le qualifiche aveva dichiarato di avere il passo per vincere, ma non ci è andato minimamente vicino. Si può dare di più.
Dopo la pole, si pensava che potesse ambire in altissimo, anche perché ha ripetuto allo sfinimento che la moto era super competitiva, la migliore mai guidata. Ma, pronti via e la sua gara era già finita, compromessa da una partenza al rallentatore (si fa per dire, naturalmente). Insomma, le aspettative erano altre. Siamo alle solite: occasione persa.
Guida benissimo, con grande precisione, tanto che perfino un certo Dani Pedrosa gli ha fatto i complimenti. Ma non raccoglie molto: nella sprint rimane fuori dai punti (decimo), in gara non è mai in lotta per il podio. Sono convinto che il suo potenziale sia molto più alto. Manca ancora un passettino da fare.
Grazie! Grazie per come guidi! Grazie per il tuo atteggiamento! Grazie per quello che sei stato! Grazie per quello che hai fatto per la KTM! Grazie per averci fatto tornare indietro nel tempo! Grazie per averci fatto sognare! Grazie Dani!
Fa il suo compitino senza infamia e senza lode, con anche la caduta nella sprint: nelle gare precedenti aveva messo in mostra un altro potenziale.
Jerez è la sua pista, ma più di tanto non può fare.
Nemmeno lui riesce più a fare la differenza con questa moto. Inevitabilmente, gli è scesa la catena, come ho già sottolineato più volte da inizio stagione. Il podio di Austin dovrebbe essere la regola, invece, purtroppo, è l’eccezione. Dategli una moto!
Le sue prestazioni sono in linea con il compagno di squadra: è l’unica nota positiva, assieme al suo immutato impegno. Dategli una moto anche a lui!
Azzecca due partenze, ma entrambe vengono vanificate dalla bandiera rossa. Nella sprint fa la solita, bella rimonta girando forte, nella gara è meno efficace e oltretutto stoppato dalla rottura della catena. Come sempre: pensiamo alla prossima…
Da primo a …esimo, fino alla caduta di domenica. Personalmente faccio fatica a pensare che sia solo colpa della moto. Incomprensibile.
Va piano e cade. Ci siamo giocati un altro pilota…
Non va piano, ma incappa in un fine settimana sfortunato tra problemi tecnici, incidenti al via (non per colpa sua), cadute… Succede.
Non riesce a fare il salto di qualità sperato.
Meno esplosiva rispetto ad altre occasioni, ma sempre una gran bella moto.
Complessivamente, è stata quella che ha ottenuto i migliori risultati. Bravi bravi bravi.
Un voto in meno per i continui problemi di affidabilità: piccole cose, ma con grandi conseguenze. Per il resto, la moto è competitiva: bisogna capire anche cosa succede in partenza.
Si pensava che ad Austin fosse stata ritrovata la competitività, invece…
La meno competitiva perché, a differenza della Honda, non si vedono neppure margini di miglioramento.