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Cheste - Ancora una volta è al centro dell’attenzione. Questa volta, però, non in positivo, come accaduto negli ultimi GP, ma per non aver attaccato Pecco Bagnaia nonostante sembrasse avere una velocità superiore. Ecco le parole del pilota del team Gresini.
“Ero convinto di poter puntare al podio, considerando la velocità che avevo. Volevo provare a passare Pecco, ma sarebbe stato troppo rischioso: rispetto a lui perdevo in accelerazione, come si vede bene dalle immagini dall’alto, quindi dovevo recuperare in frenata tutto quello che perdevo in uscita di curva. Mi ci voleva l’intero giro per riguadagnare quanto accumulavo in termini di decimi nel solo rettilineo: in questa situazione, diventa quasi impossibile superare in MotoGP, per riuscirci devi fare tutto il giro incollato a chi ti precede".
"Per questo non ho potuto attaccare Bagnaia: non avrei potuto fare un sorpasso pulito e io non sono un pilota che cerca il contatto per tentare il tutto per tutto. Complessivamente ero più veloce di lui, ma non sono mai stato nelle condizioni di attaccarlo. Per la verità, ci ho provato un paio di volte, ma l’anteriore si muoveva troppo e non me la sono sentita di forzare”.
Insomma, Di Giannantonio non vuole sentir parlare di “biscotto”.
“Come ho dimostrato in Qatar, sono qui per correre per me stesso, per conquistare il massimo risultato possibile per me e per la squadra”