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Cheste - Il campione, si dice, si vede nel momento di difficoltà. Ecco: Francesco Bagnaia ha avuto la reazione del campione, mettendo in pista tutta la sua esperienza, la sua velocità, la sua freddezza, la sua caparbietà. Già nelle FP2 si era visto tutto un altro Pecco: sicuro in entrata di curva, nuovamente efficace in frenata, bello da vedere come nei momenti migliori. Ecco, quindi, che la Q1 inizia con meno tensione e preoccupazione e finisce nel migliore dei modi, con Pecco davanti a tutti e in Q2. Superato di slancio lo scoglio della prima qualifica, Bagnaia è andato subito all’attacco anche in Q2, iniziate con una gomma posteriore usata. Poi il rientro anticipato, mentre i rivali stanno ancora facendo il loro tentativo; su la gomma nuova, eccolo in pista. Primo tentativo: 1’29”167, primo. Secondo giro: 1’29”023 primo.
Poi arriva uno strepitoso Maverick Vinales, primo in 1’28”931, per una pole che allo spagnolo mancava da oltre due anni, a memoria direi dal GP d’Olanda 2021, l’ultimo con la Yamaha. Per Bagnaia cambia poco: il secondo posto è tanta roba. Vinales può sognare: ha il passo per fare molto bene. Deve riuscire a scattare al meglio.
La serenità di Bagnaia fa da contraltare al grande nervosismo di Jorge Martin, convinto di poter conquistare la pole. Invece… “…invece non riusciamo a giocarcela ad armi pari: c’è stato un problema con la soffice anteriore, l’anteriore saltava, Jorge è stato obbligato a montare la dura per l’ultimo tentativo. Non puoi fare niente in qualifica con quella gomma” ha tuonato al microfono di Sky il team manager di Pramac, Gino Borsoi.
Insomma, come era già successo in Qatar - in quel caso in gara e al pneumatico posteriore -, anche a Valencia la squadra satellite Ducati accusa senza mezzi termini Michelin per una gomma non all’altezza della situazione. Per il momento è solo un’ipotesi, la certezza è che Jorge, che aveva iniziato la giornata con la speranza che il rivale fosse in difficoltà, si ritrova alle spalle del campione del mondo e con pochissime possibilità di recuperare i 21 punti di distacco.
Per lui un sesto posto che significa seconda fila: dura, molto dura. E gli interessa poco che a completare la prima fila sia proprio il suo compagno di squadra, Johann Zarco, mai prima nei primi tre in QP in questa stagione.
Davanti a Martin le due KTM di Jack Miller e Brad Binder (caduto nel finale): anche questa non è una buona notizia per il pilota Pramac, considerando quanto solitamente partono bene le moto austriache… Settimo tempo per Marco Bezzecchi, che dopo le buone prestazioni di ieri sembra aver fatto un passo indietro, nono tempo per Marc Marquez, con il fratello Alex davanti a lui: entrambi sono caduti durante la Q2, con Marquez che ha anche rischiato la frittata con Martin mentre lo seguiva da molto vicino.
Undicesimo Fabio Di Giannantonio, messo meglio sul passo che nel giro secco, Enea Bastianini 14esimo, ancora una volta costretto a partire da dietro, Luca Marini 17esimo, salutato ufficialmente dal team VR46. Adesso inizia una nuova avventura che, chissà perché, HRC non ha ancora annunciato. Viene da dire che in Honda le cose non funzionano bene non soltanto a livello tecnico, ma forse ci sono aspetti che da fuori non si conoscono.