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È due volte campione del mondo ma da un po’ di tempo ha perso la strada. Viene da un’annata difficilissima in Suzuki e in queste prime cinque tappe del mondiale 2023 la situazione, se possibile, è peggiorata.
Joan Mir, 26 anni il 1 settembre, è il quarto pilota in cinque anni ad affiancare Marc Marquez.
Prima di lui ci hanno provato, e hanno fallito: Jorge Lorenzo, Alex Marquez e Pol Espargaro.
Lorenzo non ha mai trovato il feeling con la RC213V, Alex Marquez è stato scartato ancor prima di cominciare nonostante una buona stagione da rookie, con due podi e senza il compagno amico Marc con cui confrontarsi e crescere.
Infine Pol Espargaro ha passato due anni difficili, conditi da cadute in serie, tanti highside, un podio e una pole.
L’arrivo di un campione del mondo poteva sembrare, dal punto di vista del carisma, una mossa azzeccata: Mir ha carattere e non teme il confronto con il 93.
Ma per adesso niente ha funzionato: solo cinque punti nei primi cinque GP con Alex Rins che invece ha vinto il GP delle Americhe per LCR.
"Sicuramente ho paura, di sicuro, perché voglio vincere. È molto difficile per un pilota come me vedermi nella posizione in cui sono. La mia motivazione è vincere le gare, salire sul podio, essere nel gruppo di testa, questo è ciò che mi dà la benzina per farlo. È molto tempo che non ho questo carburante”.
Oltre a Rins che ha vinto in Texas Mir ha dovuto sorbirsi anche il ritorno di Marquez in Francia: lo abbiamo visto tutti, è stato devastante. Il 93 ha dato spettacolo ed è stato tra i protagonisti.
Così Mir ha ammesso che sia lui che Honda “non capiscono di cosa ho bisogno per essere forte. Quello che voglio fare, non posso farlo. Non capisco cosa devo fare per guidare questa moto in un modo migliore e per performare”.
Questione di stile di guida? “Cerco di guidare in modo diverso, per creare uno stile diverso. Ma non è il mio stile naturale al momento, non siamo nella posizione in cui vogliamo portare velocità in curva, aprire il gas un po' prima”.