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La giornalista Oléna Champlain su paddock-gp.com ha riportato alcune situazioni difficili, dal punto di vista burocratico, che Dorna sta incontrando per organizzare il primo GP d’India del motomondiale.
L’evento, in programma da venerdì 22 a domenica 24 settembre, non sarebbe in discussione o a rischio annullamento, come invece già avvenuto quest’anno per il GP del Kazakistan o, negli anni scorsi, per il GP della Finlandia. La pista indiana si chiama Buddh e i biglietti sono correttamente in vendita.
La giornalista francese parla però di “burocrazia kafkiana” che “in passato ha scoraggiato gli arrivi di F1 e WSBK”
Per argomentare queste criticità paddock-gp.com ha riportato alcune voci prese da speedweek. Pit Beirer di KTM ha detto: “Lo sforzo burocratico per questa gara è davvero incredibile. Abbiamo molti professionisti nel settore e nel frattempo impieghiamo un intero dipartimento finanziario per questo Gran Premio per non commettere errori fiscali. Dobbiamo dividere alcuni contratti e sottrarre un ventesimo dai contratti. La burocrazia è enorme”.
Pierer ha spiegato che i contratti dei piloti non saranno rivelati alle autorità indiane: “Non possiamo, non vogliamo e non possiamo farlo legalmente. In ogni contratto è scritto che i terzi non sono autorizzati a informare sul contenuto dei contratti”.
Dorna ha confermato: “La gara si svolgerà quest'anno. Ma ci sono ulteriori complicazioni inaspettate riguardanti l’intera pila di documenti che devono essere presentati all’India per la nostra rappresentanza. Soddisferemo questi requisiti. Ma avremmo dovuto essere informati di queste complicazioni in tempo, non a fine luglio 2023”.
Il Fim MotoGP Safety officer, Tome Alfonso, ha detto: “In generale abbiamo chiesto di ridurre le superfici di asfalto e di allargare i letti di ghiaia in alcuni punti, cioè nelle curve 1, 2, 3, 4, 5, 7, 13 e 14”.
Le cose da cambiare non sono finite: “Abbiamo anche deciso di apportare ulteriori modifiche alle curve 3, 13 e 14, dove abbiamo lavorato a stretto contatto con il circuito per ampliare le zone di fuga. Abbiamo anche introdotto protezioni omologate. Abbiamo modificato i cordoli, perché prima erano pensati più per le corse automobilistiche e quindi erano un po' troppo aggressivi per le moto”.
Aleix Espargaró è stato chiaro: "Non ho ancora avuto modo di vedere la pista o le precauzioni di sicurezza. Qualche tempo fa Massimo Rivola mi ha mostrato una foto dell'ultima curva. C'era un muro di cemento proprio accanto alla pista. Quest'area sembrava molto stretta. Spero che i responsabili migliorino questa situazione. Voglio fidarmi di loro e voglio fidarmi anche della Dorna. Quindi aspettiamo e vediamo. Ma se al momento della nostra visita c’è ancora un muro, allora non correremo, nessuna possibilità”.