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I due piloti, passati da Suzuki alla RC213V, hanno parlato dei test di Sepang e delle impressioni avute in sella. Dopo la tre giorni di test in Malesia Joan Mir ha detto di aver fatto un passo avanti in frenata e di essersi avvicinato costantemente ai primi.
Alex Rins invece ha fatto una simulazione di una Sprint race e ha girato, sul passo, a circa mezzo secondo dal ducatista Luca Marini (Mooney VR 46 Racing Team), autore del migliore crono dei test di Sepang.
Questi sono gli aspetti che i due ex Suzuki hanno rimarcato come lati positivi dei loro primi giri con la Honda 2023. L'impressione, leggendo le loro parole è che cerchino di trovare aspetti positivi nel fatto di aver individuato quali sono i problemi della moto, della serie: siamo consapevoli dei limiti, proviamo a migliorarli. È sicuramente un atteggiamento positivo ma ciò non toglie che, da qualche parte, siano preoccupati per la resa in pista della RC213V.
“Abbiamo lavorato molto sull'elettronica per cercare di capire questa moto, che è molto diversa dalla Suzuki - ha spiegato Mir al termine dei test di Sepang -. Più o meno sappiamo quale strada dobbiamo prendere”.
Il campione del mondo 2020 ha aggiunto: “Ho fatto un passo avanti in frenata e in generale mi sento più a mio agio, riesco a guidare meglio”.
Di certo, la strada è lunga: la GSX-RR appariva come una moto guidabile e competitiva mentre la RC213V viene da un 2022 disastroso: “Sicuramente siamo ancora un po' lontani, ma ogni giorno più vicini” ha detto ancora Mir, che ha chiuso i test dodicesimo a circa un decimo dal compagno di squadra Marc Marquez, attuale riferimento della Casa giapponese.
Il cambio di marchio ha visto anche il passaggio da un motore 4-in-linea al V4: “Sto guidando in un modo completamente diverso e mi piace”.
Ducati e Aprilia, cronometro alla mano, volano: “Naturalmente sono preoccupato della loro velocità”.
Il classe 1995 è 18esimo al termine dei test ed è stato impegnato anche nella simulazione di una gara sprint: “Siamo lontani dalla Ducati, certo, ma sul passo ci divide mezzo secondo. Non è tanto, se si considera che è la mia prima volta qui con la Honda”.
Rins, come Mir, vuol vedere il bicchiere mezzo pieno: “Non abbiamo ancora una buona base, stiamo cercando di trovare alcune cose diverse, variando i setting, ma nel complesso sono abbastanza soddisfatto”.
Per Rins un altro aspetto positivo è che tutti e quattro i piloti Honda evidenziano gli stessi problemi nella moto, anche se si tiene per sé di cosa si tratti: “La cosa positiva è che più o meno tutti e quattro i piloti Honda si lamentano della stessa cosa. Vedremo se riusciranno a migliorare la situazione”.