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Joan Mir, con il numero e il casco gialli su-quella-Honda, ha ricordato a qualcuno Valentino Rossi, da sempre idolo del maiorchino. Ma la RC213V non è lontanamente paragonabile, per competitività, alla RC211V che guidava l’italiano. Detto questo, Mir ha parlato alla stampa dopo la presentazione delle nuove Honda MotoGP: “La pressione è qualcosa con cui un atleta deve sempre convivere” ha esordito.
Poi ha approfondito il suo pensiero, dando un punto di vista originale: “Essere in una squadra come questa aggiunge pressione, ma se hai una mentalità vincente allora ti pressione da solo e, normalmente, se metti più pressione su te stesso rispetto all'esterno, quella esterna non ti influenza. Più o meno è così”.
Sullo scorso anno...
“Mi è mancato avere un po' di pressione positiva, come se mi stessi giocando un campionato. Invece avevo una pressione negativa, perché i risultati non arrivavano…"
Sui test di Sepang...
"È complicato perché quando non puoi spingere al 100% i commenti che dai non sono reali al 100%”
Sullo stile di guida...
“Il modo di guidare che può avere Marc e il mio non sono poi così diversi, quindi possiamo guidare una moto simile”
Sulle aspettative su questa esperienza in Honda...
“Penso che la paura di fallire ci sia ovunque, non solo in questa squadra. La verità è che sono molto fiducioso nelle mie capacità, so cosa posso fare, mi fido di questa squadra, avremo una moto competitiva per poter lottare. Una volta che saremo lassù ce la caveremo e, si spera, arriverà presto il giorno in cui entrambi lotteremo per una gara”
Sull’approccio diverso al weekend ora che c’è la Sprint race...
“Cambierà molto perché venerdì fino ad ora è stato un giorno per farsi un'idea e vedere un po' come si presenta il fine settimana, mentre da adesso il venerdì serve già per qualificarsi per la Q2. Poi sabato hai gara e qualifiche, sarà un sabato impegnativo, più del normale”
Ancora sulla Sprint race...
“Mi avvicino con grande voglia e finché non lo vivrò non dirò se questo format mi piace o no. Da pilota mi piace correre, mi piace gareggiare, più che fare una qualifica e una FP4 che tra virgolette serve a capire il ritmo. La gara sprint sarà molto importante anche in preparazione alla gara lunga”.
Perché secondo te Lorenzo e Pol Espargaro hanno fallito? Ci hai pensato?
“No, non mi sono fermato a pensare cosa mancava a Pol o Jorge per avere successo in questa squadra, devo concentrarmi su me stesso e dare il 100%. Sono un pilota diverso dai due citati, non sto dicendo che sono meglio, ma solo che ognuno è diverso. È chiaro che arrivare in questa squadra, con un compagno come quello che ho rende la sfida ancora più complicata"