MotoGP 2023. L’opinione di Valentino Rossi sul perché non esistono più le rivalità in MotoGP. Siete d’accordo? [VIDEO]

MotoGP 2023. L’opinione di Valentino Rossi sul perché non esistono più le rivalità in MotoGP. Siete d’accordo? [VIDEO]
Nel corso di un’intervista video il 46 ha spiegato il suo punto di vista: le rivalità ci sono ma è più conveniente non farle uscire, ecco perché. Si collega bene al recente caso Bagnaia-Poncharal
23 maggio 2023

La polemica che si è scatenata tra Hervé Poncharal e Pecco Bagnaia rende bene l'idea di una riflessione che Valentino Rossi aveva fatto qualche settimana fa nella lunga intervista che ha fatto con Gianluca Gazzoli al BSMT.

Gazzoli ha chiesto a Rossi come utilizza i social e la risposta del nove volte campione del mondo è andata a toccare il tema delle rivalità, che ora sembrano molto acquietate nella classe regina.

Sebbene Rossi parlasse delle rivalità tra piloti, il meccanismo che si è innescato tra le parole di Bagnaia, la reazione di Poncharal e quella del pubblico di appassionati è quello descritto dal pilota di Tavullia.

“La cosa dei social… bisogna usarli per quello che ti pare a te ma non bisogna entrarci troppo, mai leggere i commenti, non bisogna sbilanciarsi in quel che scrivi sotto. Secondo me se riesci a usarli con una certa distanza, è figo”.

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"Adesso è talmente una bega, la notizia rimbalza su 300 siti"

Rossi ha poi spiegato l'influenza dei social, ma in sostanza anche del web e della nuova informazione, sullo svilupparsi delle notizie e delle polemiche: “Una grande cosa che è cambiata con i social è che prima si era più sinceri, se un avversario ti stava antipatico lo dicevi. Adesso, se per caso lo dici, è talmente una bega, una perdita di tempo, di energie perché la notizia rimbalza su 300 siti, poi gira e ti perseguita per una settimana…”.

Ecco che secondo Rossi, per i piloti di oggi, è meglio adottare un altro comportamento: “E allora adesso cosa si fa? Si fa il paraculo… ‘ehi grande!’ Tutti amici, tutti belli… secondo me è un motivo per proteggersi. Prima invece c’erano meno cose e si poteva essere più diretti. Questo è cambiato. Adesso vedi gli sportivi che quando un compagno di squadra va via gli fa un gran post, ‘è stato bello, bellissimo’. Invece sai che si odiano e si darebbero una coltellata. Questa è una grande differenza, e i social hanno aiutato questo processo”.

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