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È stata e sarà una frase che fa discutere. Pecco Bagnaia l’ha pronunciata domenica pomeriggio dopo l’incidente avuto con Maverick Vinales e che ha messo fine alla sua gara.
Pecco ha risposto a questa domanda: Sembra che gli incidenti siano sempre più frequenti e in aumento, tu come lo giustifichi?
“Sono due anni che si cerca di vincere ai primi giri, succede che un pilota che è dietro, che magari non ha il potenziale per stare davanti, provi a passare sei piloti in un giro. Ma non funziona così: siamo tutti al limite, per il massimo obiettivo. Se io (in senso generale, NDA) freno al limite e lo vedi, è sbagliato fare qualcosa in più soprattutto nei primi giri. Se ci fate caso, gli incidenti sono tutti nella prima fase di gara: c’è probabilmente troppa agitazione. Bisognerebbe ragionare su questa cosa, così non è sicuro. Dalla prima all’ultima moto, tutti possono vincere, non ci sono più quei 6-7 decimi che c’erano prima tra moto ufficiale e clienti. Quella differenza serviva: i fantastici quattro (Rossi, Lorenzo, Pedrosa, Stoner, NDA) erano i più forti in assoluto, ma avevano anche le moto ufficiali e gli altri erano più lontani, non avevano le potenzialità per stare davanti anche sotto l’aspetto tecnico. Adesso il livello è estremo: è tutto spostato al limite e tutti hanno la possibilità di vincere. Oggi Augusto Fernandez era quarto: è un campione del mondo, ma è anche al debutto. Sicuramente il passo gara tenuto, a parte Bezzecchi, non è stato velocissimo e questo ha fatto in modo che il gruppo rimanesse unito. Bisognerebbe tornare ad avere un po’ di differenza tra moto ufficiale e cliente, o comunque trovare una soluzione per evitare certe situazioni”
Le parole di Bagnaia hanno fatto arrabbiare Hervé Poncharal che è al contempo responsabile del team GasGas e numero uno dell’IRTA, l’associazione che racchiude tutti i team presenti in griglia.
A Paddock-GP Poncharal ha detto: “Noi sappiamo il lavoro che abbiamo fatto per poter avere una griglia decente, noi team indipendenti, con la Dorna, con la FIM, con la MSMA, siamo riusciti a convincere i costruttori a darci moto ad alte prestazioni, anche nel loro interesse, per promuovere i giovani piloti, per avere una politica sportiva degna di questo nome, per avere più feedback. E finalmente siamo riusciti a far diventare moto ufficiali dell'anno quasi tutte le moto che erano in pista, a parte qualche Ducati che ha un anno ma è molto efficiente, ma almeno alla Honda, nel gruppo Pierer Mobility , abbiamo moto che sono del 2023, e penso che sia una situazione favolosa!”
“Ed è favoloso – ha aggiunto Poncharal - vedere che la corsa al titolo è apertissima, che c'è un punto tra Bezzecchi che è un giovane pilota che arriva su una Ducati di un team privato e che è un punto dietro a Bagnaia, sulla moto ufficiale della stessa casa. È fantastico per tutti, è fantastico per lo sport”.
Ancora su Bagnaia: “Dimentica che quando è arrivato in MotoGP era in un team indipendente, ed era felice di essere trattato con attrezzature che hanno funzionato bene e trattato come un pilota professionista con meccanici professionisti. Ha detto un'enorme assurdità! Personalmente mi ha scioccato molto perché è antisportivo. È una mancanza di rispetto anche nei confronti dei suoi colleghi della VR46! Sarebbe bello se ne parlasse con Bezzecchi… ”