MotoGP 2023. La frecciata di Jack Miller, la stima di Fabio Quartararo, la paura di Takaaki Nakagami: le reazioni alla situazione di Marc Marquez

MotoGP 2023. La frecciata di Jack Miller, la stima di Fabio Quartararo, la paura di Takaaki Nakagami: le reazioni alla situazione di Marc Marquez
Lo spagnolo, dal punto di vista dei risultati, vive il momento più difficile della sua storia in Honda. L’australiano non lo ha nominato direttamente ma… il francese lo ha giudicato positivamente e il giapponese non si spiega quella caduta
20 giugno 2023

Dire che la situazione di Marc Marquez è delicata è dire poco. Lo spagnolo è ingabbiato in un contratto principesco, 25 milioni di euro l’anno fino alla fine del 2024, ma con una moto che non lo assiste per nulla, anzi lo fa cadere come sono caduti, e si sono infortunati, Joan Mir e Alex Rins.

Il campione del mondo 2020 è caduto e ricaduto per lottare per le posizioni di rincalzo, Rins ha vinto in Texas ma è stato un bagliore nella notte e al Mugello ha riportato la rottura di tibia e perone.

Marquez domenica mattina ha avuto la sesta caduta del weekend, un highside che gli ha provocato una frattura al pollice della mano sinistra e una caviglia molto gonfia alla destra.

Poi, domenica verso l’ora di pranzo, ha gettato la spugna: “Non mi sento pronto per correre”.

Sulla situazione dell’otto volte campione del mondo si sono espressi tre piloti, Miller, Quartararo e Nakagami.

Naviga su Moto.it senza pubblicità
1 euro al mese

Jack Miller, frecciata indiretta?

L’australiano della KTM non ha nominato Marquez ma ha chiesto ad alcuni suoi avversari di smettere di lamentarsi del rendimento delle loro moto e di impegnarsi piuttosto nel guidarla, la moto.

“Tutti si lamentano delle loro moto, nessuno fa niente a riguardo. Chiudete la bocca e andate avanti con il vostro lavoro, guidate la moto!" ha tuonato Miller.

Un attacco diretto forse non solo a Marquez. Non si può infatti dire che il 93 non ci abbia provato e non ci provi in tutti i turni. Rischia come nessuno, spinge al massimo ma domenica, molto probabilmente, è arrivato al suo limite che, come si è visto, è molto oltre quello degli altri piloti.

Fabio Quartararo, complimenti a MM e una comparazione Honda-Yamaha

Il francese ha invece espresso parole di comprensione e ammirazione per Marquez: “Capisco benissimo come possa sentirsi, ma per me è ancora il migliore. Da pilota che dà il 100% in ogni sessione, qui è caduto e si è rialzato per cercare di fare ancora meglio. Mentalmente è sicuramente il più forte , ma poi arriva quel momento in cui ti fai male, un pollice rotto nel suo caso. È strano detto da me, ma voglio congratularmi con lui per quello che sta facendo".

Un aspetto che in molti hanno sottolineato è che le Honda sembrano più pericolose delle Yamaha, e lo stato di salute dei piloti sembrerebbe confermarlo. Questa la visione di Quartararo: “Le Honda hanno un piccolo margine in curva, mentre la Yamaha ce l'ha in frenata. Questo può aiutare a evitare incidenti, ma non significa che non siamo sempre al limite. Anche noi siamo in difficoltà”.

Nakagami impaurito dall’high side di Marquez: “Se mi faccio male io non c’è nessuno per Honda”

Takaaki Nakagami è stata l’unica Honda in pista domenica in Germania. Una situazione assurda, a pensarci solo un anno fa. Eppure è così.

Anche il giapponese ha espresso il suo parere sulla situazione di Marc Marquez, e ha detto di essere rimasto spaventato dall'incidente di domenica mattina: "Weekend molto difficile - ha esordito Nakagami -. Nel warm up ero dietro Marc e ho visto quella brutta caduta. Da dietro, sembrava... Voglio dire, che non stesse esagerando, aveva un bell'aspetto. È solo che in qualche modo ha perso il posteriore. Ha avuto un highside enorme. Quando l'ho visto, sinceramente mi sono spaventato perché è la stessa moto e un paio di volte ho avuto la stessa sensazione. Fortunatamente, non ho avuto un highside, ma un paio di volte ci sono andato vicino".

“Nel fine settimana – ha proseguito Nakagami - non siamo riusciti a trovare alcuna soluzione. Siamo abbastanza lontani da dove vogliamo essere e il divario è enorme. Ma non potevo guidare meglio. Sentivo che l'anteriore si chiudeva sempre, il posteriore è davvero instabile e la moto si muove sempre, trema ed è difficile continuare a spingere. Devo fare un passo indietro e vedere almeno la bandiera a scacchi, perché so che questo è importante per me e per la Honda perché se mi faccio male non c'è nessuno in griglia per la Honda!”.