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Il capo tecnico Cristian Gabarrini lo ripete spesso: “Pecco ha ancora margine di miglioramento”. Sembra impossibile, ma è la verità: è in crescita costante. E non sembra conoscere limiti. Impossibile fare meglio. Può aprire un ciclo vincente?
Senza Bagnaia avrebbe vinto, alla grande, due gare. Come si sa, con i “se” e con i “ma” si fa poco, ma il pilota della KTM è uno di quelli fortissimi, senza “se” e senza “ma”. Piace la sua determinazione, la sua serenità nell’accettare ogni tipo di risultato, la sua capacità di sfruttare in gara quello che ha a disposizione. Impressionante la differenza con gli altri piloti KTM. Che pilota.
Ha sbagliato solo in qualifica, un errore che, purtroppo, è costato caro nella sprint. Domenica ha messo in mostra tre grandissime qualità: velocità; determinazione; capacità di aspettare il momento giusto. Come dire: completo.
Un bel fine settimana dopo qualche GP in sofferenza. Con la sua solita analisi accurata lo aveva previsto al giovedì, poi è stato bravo a mettere in pratica quanto teorizzato. E che decisione nel sorpasso su Alex Marquez. Punto di partenza.
Un fine settimana convincente, sempre nelle prime posizioni. Una buona conferma dopo la prestazione di Silverstone. Costante.
Purtroppo, ancora una volta, la sensazione dell’occasione persa è superiore al dolce sapore della bella rimonta. Aveva il passo per conquistare il podio sia il sabato sia la domenica, ma dopo un secondo, le sue possibilità erano già svanite. Partenza falsa.
La sua partenza di sabato è stata sicuramente sbagliata ed eccessiva, anche se non è stata così clamorosamente fuori misura. Giusto sanzionarlo, ma andava fatto subito (ma questo è un altro discorso…). Domenica riesce comunque a limitare i danni con un buona prestazione. Sotto accusa.
Anche a Silverstone aveva fatto una buona prestazione, ma qui è stato più costantemente ai suoi livelli. Purtroppo, più di così non si può fare, ma non è colpa sua. Più sul pezzo.
Questa pista non gli piace, non si adatta al suo stile di guida e non riesce a fare la differenza che fa di solito. Ma è un eccezione, non la regola.
Fatica, non è lui, non ha in mano la moto, come spiega bene nella 127esima puntata di #atuttogas, disponibile su Moto.it. Sabato ha mostrato uno scoraggiamento preoccupante: non solo non è ancora a sua agio con la GP23, non lo è ancora dentro al box. Preoccupante. Ma ha le qualità per uscirne.
Nel complesso un fine settimana quasi in linea con quello del compagno di squadra. Deve tenere botta ancora metà stagione, poi sarà Ducati Pramac ufficiale. Tanta roba.
Sufficienza perché è comunque sempre lui il miglior pilota Honda al traguardo. Ci riesce andando a “spasso”, senza prendere nessun rischio. Giusto così? In questo momento, sì.
In questo fine settimana, aveva altro a cui pensare, correre è passato inevitabilmente in secondo piano. Ci può stare.
Nel giro secco c’è quasi sempre, sulla distanza non c’è quasi mai. Non è una novità.
Difficilmente lo vedremo in pista nel 2024, perlomeno non a tempo pieno, ma lui sta provando di dimostrare, sopratutto a se stesso, di essere ancora un pilota. Forza Pol.
Purtroppo non riesce a essere veloce nemmeno su una pista disegnata per la Ducati. Addio MotoGP.
In questo momento è probabilmente il pilota più in difficoltà sotto tutti gli aspetti.
Ducati DesmosediciGP voto 9,5: È vero che senza Bagnaia avrebbe vinto per due volte la KTM, ma quattro DesmosediciGP ai primi cinque posti certificano chiaramente la competitività.
KTM RC16 voto 9: Discorso opposto: senza Bagnaia, avrebbe vinto due volte. Ma solo Binder ha fatto la differenza; in ogni caso, vera alternativa a Borgo Panigale.
Aprilia RS-GP voto 8: Sicuramente deve migliorare in partenza tecnicamente, ma sicuramente c’era il potenziale per salire sul podio.
Yamaha M1 voto 6: Appena meglio del solito
Honda RC231V voto 5: Un voto in più perché la nuova aerodinamica dimostra che in Giappone lavorano. Ma la strada è lunghissima.