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Velocissimo nel giro secco (pole position), entusiasmante nella sua rimonta nella sprint (da 17esimo a quinto), imprendibile in gara (sempre in testa e con grande margine). La perfezione non esiste, ma ci siamo andati vicino. Sublime.
Chissà perché ha scelto la gomma media posteriore, chissà perché non si è allacciato bene la tuta (e se l’avesse tenuta aperta per prendere più aria?), chissà perché non aveva il camelback in gara (pare gli avesse creato dei problemi nei giorni precedenti). Una certezza: è fortissimo. E il sorpasso finale su Quartararo è da campione. Disidratato.
Non si accontenta mai: spesso è un pregio, qualche volta si trasforma in difetto. Qui è sempre stato più lento di Bezzecchi e Martin, avrebbe dovuto contenere i danni, invece ha provato in tutti i modi a stare davanti a Martin. È il suo unico limite: deve imparare che in alcune situazioni va bene anche un piazzamento. Ma i campioni vogliono sempre vincere. Come Marquez.
L’immagine di Bezzecchi che lo svernicia in rettilineo nell’ultimo giro della sprint dice tutto: come fai a salire sul podio con la Yamaha? Lui ci è riuscito ricordando a tutti di essere un grandissimo pilota. In Giappone, tempo, si tornerà alla normalità, ma lui ha dimostrato di saper sfruttare le poche occasioni che gli capitano. Applausi.
Il suo GP è stato condizionato dalle prove: venerdì non è entrato direttamente in Q2 per aver fatto il tempo con le bandiere gialle; bandiere gialle che gli hanno anche impedito di passare dalla Q1 alla Q2. Fosse partito nelle prime due file, come era nelle sue possibilità, avrebbe potuto lottare per il podio. Nella sfida ravvicinata - in questo caso con Mir - è tostissimo, difficile da passare anche quando sbaglia. Bel pilota.
Peccato per l’errore nella sprint, il voto giusto sarebbe 7, ma credo che questa prestazione meriti un incoraggiamento: ha fatto vedere che se la moto un minimo lo assiste, è ancora capace di andare forte. Bello rivederlo là davanti a lottare. Episodio più unico che raro? Speriamo di no…
È arrivato in India in ritardo ma con tutta un’altra voglia e un altro spirito rispetto alle gare precedenti. E si è visto. Lo sbaglio in gara è stato identico a quello visto tante volte: peccato, perché per come ha rimontato il podio era ampiamente alla sua portata. Cosa farebbe con una Ducati?
Purtroppo, in questo periodo, è trasparente: ti accorgi solo che c’è leggendo la classifica. Eppure non va così male… Poco appariscente.
Prende otto secondi dal compagno di squadra, ma Fabio partiva in settima posizione, lui in 15esima. Certo, è colpa sua se in qualifica non riesce a rendere, ma la gara ha mostrato una buona velocità. Accontentiamoci, per il momento…
Il problema è sempre la partenza, ma questa volta non del tutto per colpa sua. Nel senso: lui non è scattato benissimo, ma alla prima curva è stato penalizzato soprattutto dal casino che si è creato tra Aleix Espargaro e Brad Binder (se non sbaglio) con Aleix che ha costretto, involontariamente naturalmente, il compagno di squadra ad andare fuori pista e ripartire penultimo. La rimonta è stata buona, ma manca sempre qualcosa. Aspettiamo con fiducia.
Nella sprint ha sbagliato, in gara ha rotto: decisamente un fine settimana poco felice. Gliene sono successe di tutti i colori, compreso un forte “scazzo” nelle Q2 con il box, a cui ha poi chiesto scusa. Uomo vero.
Questa volta è lui a sbagliare in partenza e a subire, purtroppo, le conseguenze. Già operato, speriamo torni al più presto. In bocca al lupo.
Non riesce più a essere veloce, chissà cosa gli sta succedendo. Momento difficilissimo.
Ducati DesmosediciGP voto 9,5: Punto di riferimento anche su questa pista.
Yamaha M1 voto 8,5: Probabilmente la migliore Yamaha della stagione: la differenza in rettilineo è grande, ma qui, evidentemente, riusciva a limitarla con le qualità in curva.
KTM RC16 voto 7,5: In questo momento ha un solo pilota, anche se Augusto Fernandez (voto 6,5) sta crescendo. Manca qualcosa, ma è lì vicino.
Honda RC213V voto 8,5: Siamo a livelli di Austin: su questo tracciato, dove non ci sono curvoni ad alta velocità, si è difesa. E in questa occasione, non con un solo pilota.
Aprilia RS-GP voto 6: La classifica dice che sia nella sprint sia in gara è stata l’ultima Casa al traguardo. Non sembra però esserci un motivo specifico, ma il risultato è questo. E manca affidabilità.