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Esplosivo in prova, in qualifica e nella sprint. Più ragionatore in gara. Due facce della stessa medaglia, placcata d’oro. Da tenere a mente l’entrata alla prima curva sia nella sprint (soprattutto) sia in gara su Marini, il sorpasso decisivo su Binder e la difesa all’incredibile attacco di Bagnaia all’esterno all’ultima curva del penultimo giro. Tutta roba da campione. Applausi.
Fatica in qualifica: il giro secco era una sua specialità, sta diventando il limite negli ultimi GP. Per il resto fa tutto bene, a parte la partenza nella sprint e il primo giro in gara, quando perde due posizioni importanti. Alla fine si mostra sempre molto solido. E quel tentativo di sorpasso lo fai solo, a mio modo di vedere, se sei uno con la mentalità e la forza dei grandissimi. Vantaggio risicato.
Vederlo guidare è un piacere, con quella moto tutta di traverso quando c’è da staccare forte per provare a passare chi ti sta davanti. Ci crede sempre, ci prova quasi sempre, ci riesce spesso. Perde il primo posto per un sorpasso pazzesco di Martin, perde il secondo posto per una piccola sbavatura e una regola forse da rivedere. È quello che in questo momento fa più differenza rispetto ai suoi compagni di moto. Significherà qualcosa, no?
Corre in condizioni fisiche complicate, la fatica e la sofferenza gliela si vedono in faccia. Ma rimane veloce: in Malesia ce lo aspettiamo a lottare con quei tre là davanti. Adesso, però, ha bisogno di un po’ di riposo. Convalescente.
Dice che la carcassa della gomma, più morbida, gli ha dato una mano: lui è fenomenale a sfruttare al meglio l’occasione, perlomeno in gara. Quando ci parli a fine giornata, sembra sempre sull’orlo della disperazione, poi, però, sale in moto e dà tutto e di più. Fortissimo.
È sempre bello da vedere quando c’è da fare a sportellate, in senso positivo, naturalmente: ha fatto alcuni sorpassi veramente pregevoli. È il pilota di prima? Solo quando salirà sulla Ducati avremo questa risposta, intanto è giusto sottolineare la sua velocità e bravura. Così come è giusto sottolineare che il continuare a fare quello che fa in qualifica non è scorretto, ma controproducente per la sua immagine. Cannibale.
Ottima qualifica, ottimo secondo, ma in gara cala troppo sulla distanza. Comunque un fine settimana certamente positivo. Solido.
Porta l’Aprilia in prima fila, è di gran lunga il miglior pilota con la RS-GP sotto la bandiera a scacchi, non si risparmia mai. Va detto, però, come fosse più serio che in altre occasioni. Distratto dalla Honda? Non so rispondere. Però qualcosa di diverso c’era. In ogni caso, è lui il riferimento di Noale. Per il momento.
Rimane fuori dalla Q2 per 0”020, quindi niente. Ma quel niente compromette pesantemente il suo fine settimana. Ci può stare.
Si diceva: adesso che ha vinto il primo GP, sarà costantemente veloce. Invece è come se si fosse adagiato su quel successo. Rimandato a Sepang.
La sua sfortuna è che si confronta con un compagno di squadra di livello stellare. -3GP (alla Ducati).
Una sufficienza d’incoraggiamento: si è visto qualche piccolissimo miglioramento. Ma è dura.
Deve ritrovare prima serenità e felicità nel guidare questa moto. Non è tranquillo, non è a suo agio, non riesce a spiegarsi certe difficoltà. Come se ne esce? Non dimentichiamo che è un pilota fortissimo. Ecco, le sue qualità devono essere la medicina.
Viene sovrastato in tutto dal compagno di squadra, anche fisicamente, nonostante la differenza di età. Involuzione preoccupante.
Azzarda la gomma media posteriore e sbaglia.
Ducati DesmosediciGP voto 9: Veloce ed equilibrata anche su questa pista dove non aveva mai vinto. Va forte in tutte le versioni.
Ktm RC16 voto 8,5: In Thailandia è sembrata all’altezza della Ducati. Allora, perché mezzo punto in meno? Perché va forte solo con un pilota (Miller voto 5).
Yamaha M1 voto 7: Qui decisamente più efficace che in altri circuiti, come conferma il distacco contenuto dai migliori.
Honda RC213V voto 7: Stesso discorso fatto per la Yamaha.
Aprilia RS-GP voto 7,5: Sicuramente più competitiva di Honda e Yamaha, ma il problema dello smaltimento del calore non è secondario.