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“Sbaglia” qualifica e sprint ma in gara fa qualcosa di grande, gestendo molto bene una velocità nettamente superiore a quella dei rivali. Fa un solo errore, l’entrata su Marquez, ma rimedia immediatamente, bravissimo a gestire un momento che avrebbe potuto destabilizzarlo. Due vittorie, come Bagnaia e come nessun altro, una costanza importante, una crescita continua: è sufficiente per dire che è in lotta per il titolo? Ancora una volta: #SimplyTheBez
Primo sabato, secondo domenica: ben tornato. Peccato per qualche errore in gara, avrebbe potuto contendere il successo a Bezzecchi. Ha ritrovato la velocità conosciuta, il momento difficile sembra superato. Ma deve confermarsi a questi livelli, perché lui può giocarsi podio e vittoria in ogni GP. Finalmente!
Sul giro secco fatica molto più che in passato, la sprint gli serve per sistemare meglio la moto per la domenica, ma in gara è spesso protagonista di rimonte interessanti. Da nono a terzo, al di là delle cadute altrui, è certamente un bel risultato, considerando anche quanto andava forte nel finale. Tiene alto il morale degli appassionati francesi. Maratoneta.
Per me è stato grande sia sabato sia, anzi soprattuto, domenica. Peccato per la caduta, ma io credo che sia più giusto premiare la capacità di guidare sopra i problemi piuttosto che rimarcare l’errore commesso. Non dimentichiamo che non saliva in moto dal 26 marzo, che quella di domenica è stata la sua prima gara “vera” della stagione, che ha usato per la prima volta venerdì un telaio differente. Lo si può criticare per alcuni aspetti, ma per come guida la Honda lo si può solo elogiare. Punto di riferimento.
D’accordo, in qualifica e nella sprint ha fatto male, ma nel suo caso è giusto guardare solo a quello che ha fatto domenica: una gara straordinaria. Veloce e concreto, molto regolare, nessuno sbaglio: la KTM è cresciuta, ma lui ha fatto vedere di essere un degno campione del mondo. Che bello.
È il primo a dire: “Questa volta la moto era perfetta, ho sbagliato io cadendo in qualifica”. In gara, grazie anche agli errori altrui, rimonta dalla 14esima alla quinta posizione, facendo vedere di essere un pilota veloce. Peccato, si poteva fare di più. Manca sempre qualcosina.
Mi è piaciuto per: la grandissima determinazione nel volere conquistare la pole contro Marquez; il carattere messo in mostra nella sprint. In gara poteva puntare in alto, ma poi c’è stato quell’incrocio con Vinales, che forse - ma molto forse - poteva evitare. Nel dopo gara, un signore a giustificare in qualche modo la brutta reazione di Maverick nella sabbia. Insomma, campione in tutti i sensi.
Nella sprint ha fatto male (voto 4), ma in gara la sensazione è che fosse il più veloce, che potesse puntare alla vittoria. E quel sorpasso all’esterno della 4 su Marini è qualcosa di meraviglioso. Nell’incidente con Bagnaia per me è quello che tra i due ha meno responsabilità, ma la reazione di spintonare Bagnaia, mentre era a terra e infortunato, era da evitare, anche se in quel momento può essere comprensibile. Comunque, c’è sempre qualcosa che va male. Paperino.
Da e prende sportellate, va avanti per la sua strada e non si lamenta mai. Sotto questo aspetto è encomiabile. Porta a casa un secondo posto nella sprint e tante recriminazioni per una gara che avrebbe potuto andare in maniera molto differente. Lo ammetto: mi piace un bel po’.
Chi gli sta vicino dice che è entrato in modalità “negativa” e questo condiziona il rendimento. Lo trovo assolutamente normale, anzi, mi sembra che stia tenendo botta fin troppo. In più, ci si mette un fisioterapista che sbaglia il trattamento al braccio destro prima della gara: non è il suo momento. Stagione durissima.
Sufficienza di incoraggiamento per aver mostrato un piccolo miglioramento.
Non è lontano dal compagno di squadra, ma comunque sempre dietro. Futuro incerto.
Tutti i miei dubbi della vigilia sono stati cancellati dall’entusiasmo, dalla gioia, dalla passione che ci ha messo per sfruttare al meglio l’ultima (forse…) possibilità di guidare una MotoGP. Uno di noi.
Il distacco è troppo elevato, ma non dimentichiamo che non correva da un sacco di tempo.
Velocissimo nelle libere, tanto da far pensare che se la potesse giocare, si difende in qualifica, ottenendo però meno di quanto ci si aspettasse e affonda nelle due gare, cadendo sia il sabato sia la domenica. Certi limiti, purtroppo, rimangono. Sempre Miller.
Inconcepibile la differenza di prestazioni tra Austin e tutte le altre piste. Boh…
Prima di lui, hanno fatto più o meno male Lorenzo, A.Marquez, P.Espargaro; ma lui sta facendo di gran lunga peggio di tutti. Bisogna “salvarlo”.
Che paura, che rischio: è andata benissimo. Conta solo questo.
Da Austin in poi si è perso. E, spesso e volentieri, è troppo aggressivo, molte volte coinvolto in incidenti che rovinano la gara altrui: è stato giustamente penalizzato per la manovra al primo giro su Binder. Non ci siamo.
Ducati DesmosediciGP voto 9,5: Pole, vittoria nella sprint, tre moto sul podio in gara: non serve aggiungere altro.
KTM RC16 voto 9: Alla fine raccoglie meno del potenziale messo in mostra, ma la competitività di Le Mans è per certi versi più significativa di quella di Jerez.
Aprilia RS-GP voto 9: Ancora una volta raccoglie pochissimo, ma l’Aprilia a Le Mans andava forte.
Honda RC213V voto 7,5: È inferiore alle europee, ma ci pensa Marquez a tenerla a galla. Mezzo voto in più perché comunque sta spingendo sull’acceleratore per ritrovare competitività.
Yamaha M1 voto 4: “Sono tornato all’assetto e alle scelte del 2021” ha detto Quartararo. Come dire: si è lavorato invano per due anni. Il proseguo della stagione appare complicatissimo.