MotoGP 2023. Le pagelle del GP di Gran Bretagna: Espargaro, Bagnaia, Binder: capitani coraggiosi

MotoGP 2023. Le pagelle del GP di Gran Bretagna: Espargaro, Bagnaia, Binder: capitani coraggiosi
I voti di Zam dopo il weekend a Silverstone, trionfale per il pilota Aprilia dopo un bel duello con Pecco Bagnaia
7 agosto 2023

Aleix Espargaro: 10

Che determinazione. Che sorpasso. Che sicurezza. Che dolcezza. Che velocità. Che carattere. Che capitano!

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Francesco Bagnaia: 9

Sabato sera, dopo la Sprint mi aveva impressionato per la determinazione e la “ferocia” - sportiva, naturalmente - con la quale aveva salutato l’amico/rivale Bezzecchi: “Goditela oggi, domani sarà differente”. E’ stato diverso, molto diverso: è ovvio che nella Sprint ha avuto problemi tecnici (per me di gomme, ma è solo una mia ipotesi), ma se è a posto, è impressionante per forza mentale e velocità. E’ il capitano della Ducati.

Brad Binder: 8

Nella Sprint non ha entusiasmato, ma in gara ha confermato tutte le sue qualità: a me fa impazzire - in senso positivo, naturalmente - come non si scomponga nel fare e nel subire i sorpassi, va avanti per la sua strada, intimorito da niente. E’ il capitano della KTM.

Miguel Oliveira: 8

Meriterebbe un voto più basso per la qualifica e per la Sprint. Ma credo sia più giusto valorizzare quanto fatto in gara, ricordando che è stato il primo GP in cui era a posto fisicamente. Per me, è uno di quelli buoni per davvero. Protagonista.

Maverick Viñales: 6

Un podio nella Sprint, un quinto posto in gara: in assoluto, la sua è stata una prestazione più che dignitosa, superiore a una “semplice” sufficienza. Ma lui qui avrebbe dovuto e potuto fare più la differenza: teoricamente, è più forte di Aleix Espargaro, le occasioni vanno sfruttate. Come si dice? Manca sempre uno per fare trentuno.

Jorge Martin: 6,5

Due sesti posti molto differenti: quello nella Sprint al termine di 10 giri quasi anonimi, quello in gara dopo una furibonda rimonta dalle retrovie. Comunque si dimostra solido, e questo è un dato certamente positivo, ma per puntare al titolo bisogna fare di più. Bene ma non benissimo.

Luca Marini: 5,5

Complessivamente, non può essere considerato un GP sufficiente. E’ lì, non è lontano, ma manca ancora qualcosa. Quel qualcosa che fa la differenza.

Jack Miller: 5

In qualifica fa, come spesso succede, bene, ma nella Sprint si perde e in gara non può fare più di tanto dopo essere finito, senza colpe, fuori pista. La velocità ce l’ha, manca la costanza. Solito Miller.

Johann Zarco: 5

Per una volta, fa meglio il sabato della domenica. Nel complesso, un fine settimana poco felice, forse condizionato dal futuro (secondo me va in LCR). Poco considerato.

Pol Espargaro: 9

Il meteo ha reso il suo ritorno in pista più complicato - perché non ha mai girato nelle stesse condizioni -, ma gli ha anche forse dato una mano sabato: correre sul bagnato è più faticoso mentalmente, ma ti permette anche di tenere ritmi più bassi. Domenica, sull’asciutto, è stato più che dignitoso. Un abbraccio!

Fabio Di Giannantonio: 5

Non si dà per vinto, prova in tutti i modi a tenersi una Ducati che sembra ormai aver perso. Non va piano, ma i risultati non ci sono. MotoGP addio?

Franco Morbidelli: 5

Il suo impegno è encomiabile e per oltre metà gara la sua prestazione è buona, nella posizione nei tempi. Poi crolla, ma ha fatto vedere delle buone cose. Non è certo lui il problema della Yamaha. Futuro Ducatista?

Fabio Quartararo: 5

Ultimo in prova (da 4), penultimo nella Sprint (altro 4), in gara fa vedere, per quello che può, il suo valore: ottima partenza, buona rimonta, fino al contatto con Marini che lo costringe a tornare ai box a cambiare moto. Comprensibilmente, è demotivato. Ma rimane un gran pilota.

Enea Bastianini: 4

Ancora una volta è sfortunato in gara: non mi piace usare questo aggettivo per un pilota, ma nel suo caso è corretto e legittimo usarlo. Però, al di là del contatto con Marquez, non è lui, non è quello del 2022. Cosa sta succedendo?

Marc Marquez: 4

Un’altra caduta in gara: alla domenica, non è mai arrivato al traguardo. Ci è arrivato sabato, andando a “spasso”. D’accordo, non è a posto fisicamente per i postumi delle cadute in Germania e per un problema all’inguine, conseguenza, probabilmente, di una caduta mentre si allenava in bici. In ogni caso: non è più lui. Tornerà mai quello di prima?

Marco Bezzecchi: 5

Pole position, vittoria sfuggita per un niente nella sprint, caduta esagerata in gara. Che peccato.

Alex Marquez: 8

Terzo in qualifica, vittoria nella Sprint, veloce in gara, prima di un problema tecnico. Giusto applaudirlo. Episodio isolato o cambio di passo?

Joan Mir: 4

Un’altra caduta, ancora una volta mentre andava piano. E sabato ha subito l’umiliazione di vedere Marquez che lo faceva passare. Stiamo parlando di un campione del mondo: qualcuno dice che potrebbe anche fermarsi per un anno, in ogni caso, va recuperato. Ma come?

Aprilia RS-GP: 9

In assoluto, il miglior risultato complessivo della Casa di Noale: 3 moto nei primi cinque posti, quattro nei dieci. Conta ancora più della vittoria. Orgoglio italiano.

Ducati GP23/GP22: 9

Forse l’Aprilia è stata complessivamente più competitiva, ma anche a Silverstone si è vista una gran Ducati. Orgoglio italiano.

KTM RC16: 8,5

Non so dire cosa manchi rispetto ad Aprilia e Ducati (lascio il compito al nostro ingegnere), probabilmente piccoli dettagli. Ma piccoli, eh…

Yamaha M1: 5

Domenica, al di là del risultato finale, entrambi i piloti hanno fatto una gara dignitosa, considerando le premesse.

Honda RC213V: 4

Se Marquez smette di fare i miracoli, si capisce il reale livello di questa moto.

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