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Siamo veramente vicini alla perfezione assoluta. La sensazione è che abbia margine da amministrare, margine che utilizza nei momenti giusti e sempre nel migliore dei modi. Una superiorità schiacciante sotto tutti i punti di vista: ha la possibilità di aprire un ciclo. E pensare che c’è ancora chi dice che vince solo perché ha una Ducati. Imbattibile.
Una premessa: il giudizio tiene conto, come sempre, anche delle qualifiche e da sabato anche della gara Sprint. Ecco perché il voto è così “basso”: considerando quello che ha fatto venerdì e domenica, avrebbe potuto fare di più. Ma l’inizio del campionato è indiscutibilmente convincente: se trova costanza, può puntare a grandissimi risultati. Top Gun.
Peccato per la caduta nella Sprint, ma nella gara vera si è rifatto alla grande. Piace il suo modo di affrontare le corse, trasmette potenza e velocità. Ancora gli manca qualcosina, ma siamo veramente a un alto livello. Bel pilota.
Alla fine, chiude con un buon risultato, ma sembra meno veloce rispetto al passato. Non entusiasma, ma dimostra comunque di avere buone qualità. Può fare di più.
Arrivato a Portimao con grandi aspettative, inizia subito bene, ma ha un vuoto importante nella giornata di sabato. Poi torna veloce domenica con una gara di sostanza. Questa è una delle piste dove era andato forte anche con la Honda, vediamo nelle prossime. Attento.
Ha ragione Francesco Guidotti quando dice che i test per lui contano praticamente zero. Anche nella Sprint fatica, ma domenica torna il “cagnaccio” che conosciamo. Le gomme nuove sono il suo incubo, ma se trova ritmo, è difficile arginarlo. Dolce domenica.
Mi chiedevo perché KTM lo avesse scelto, a Portimao ho avuto la risposta: perché va forte; perché in qualifica sfrutta al meglio il potenziale della moto; perché se c’è la possibilità di fare un sorpasso, lo fa senza stare troppo a pensarci. Deve migliorare nel finale, ma il suo GP è stato più che positivo. Acquisto azzeccato.
Fa quello che può, ma non può fare miracoli. Speriamo che tenga botta e che non gli “scenda la catena”. Senza moto.
E’ chiaro che poteva fare meglio, ma ha più di una scusante: l’incidente del fratello il sabato, il contatto con Binder nel primo giro della gara. Fa una bella rimonta, fa il giro veloce della gara, ma raccoglie pochissimo. Condizionato.
Si difende in qualche modo, ma con la Suzuki era abituato a ben altro. Nostalgia canaglia.
Sabato in qualifica è stato distrutto psicologicamente dal compagno di squadra e non si è più ripreso. E in certi sorpassi è veramente troppo aggressivo. Convivenza difficile.
Purtroppo non si vede la via d’uscita: al momento è difficile pensare che possa riprendersi. Irriconoscibile.
Non è giustificabile, in nessun modo. E’ stato protagonista di un sabato eccellente dal punto di vista sportivo, ma con anche in questo caso tanti dubbi sul suo modo di fare, su questa ricerca continua, scientifica, della scia altrui. L’errore di domenica è brutto brutto, oltre ogni limite. Poi chiede scusa, ma solo ad Oliveira, senza dire una parola su Martin. Sconcertante sotto tutti i punti di vista.
Alla fine raccoglie pochissimo, solo un settimo posto nella Sprint, ma entusiasma il numeroso pubblico portoghese. Dopo qualche difficoltà durante l’inverno, sembra già avere in mano l’Aprilia. Se non altro, non si è fatto (troppo) male. Nel mirino (di Marquez).
Le premesse erano quelle di un GP esaltante, invece è stato devastante, con una doppia caduta, la prima nella Sprint coinvolgendo anche Enea Bastianini. Quell’incidente, probabilmente, ha condizionato anche la domenica: uno sbaglio, ma, per favore, non facciamo paragoni inappropriati. Pessimo inizio.
Forse ha buttato via la vittoria nella Sprint, con quel piccolissimo errore all’ultimo giro, ma il suo è stato un fine settimana convincente, finché non è stato centrato in gara. Veloce.
Gran moto, niente da dire. Ha perso un po’ di velocità massima, ma è cresciuta in guidabilità. Che bellezza.
Non è lontana dalla Ducati: il motore spinge forte, si guida bene, è efficace in tanti aspetti. Bel lavoro.
Sembrava destinata a una stagione di grande difficoltà, invece è stata la sorpresa positiva del GP.
Se Marquez esagera è anche perché la RCV non è competitiva. Ci vuole altro per arrivare ai vertici.
La situazione è critica, molto critica. Di fatto è rimasta la M1 del 2022, ma gli avversari che vanno forte sono molto di più rispetto all’anno scorso. In fondo al gruppo.