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Il numero 93 ha presentato a Madrid, in grande stile, la serie a lui dedicata su prime, cioè Marc Márquez: All in. Prima un corteo di moto poi l’otto volte campione del mondo ha percorso la Gran Vía di Madrid con la sua MotoGP dando spettacolo, poi c’è stata la visione collettiva del primo episodio su uno schermo gigante. Presenti migliaia di appassionati.
Delle nostre impressioni su questa serie abbiamo già parlato in questo articolo (che trovate anche sotto come primo correlato). Ma durante la presentazione Marquez ha rilasciato altre interessanti dichiarazioni.
Eccone alcune.
"Sono sempre stato molto aperto e allegro nella vita professionale – sono le parole che Marquez ha detto, riportate da Mundo Deportivo -. Ma personalmente sono sempre stato molto riservato. Questi ultimi due anni mi hanno reso più forte, più maturo. La mia vista, il mio braccio... È difficile quando ti svegli dopo essere andato in sala operatoria e ti stanno registrando".
“L'idea iniziale del documentario era raccontare che tornavo a vincere dopo i due anni difficili, ma all'improvviso avevo un problema all'occhio, poi di nuovo al braccio... Ci sono stati momenti di tensione con la Honda, con la mia squadra, ma altri momenti sono stati felici. E quando vedo il risultato dico: ok, ne è valsa la pena”.
"Quando mi sono visto nella docuserie, ho detto: sono così. Non hai la stessa mentalità a 20 o a 25 anni che a 30. Non puoi piacere a tutti, non esiste una persona perfetta".
"La pressione è quasi un amico – ha aggiunto -, la amo e cerco anche di generarla. La responsabilità di essere un personaggio pubblico, un riferimento per i bambini, pesa più della pressione sui circuiti”.
"Voglio un altro mondiale. So che c'è un rischio, ma nel motociclismo è normale. La mia passione sarà sempre la moto. Ho 30 anni e ho ancora molta strada da fare" ha sottolineato durante la presentazione della serie.