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Aprilia affronterà la prossima stagione tra le favorite del mondiale MotoGP, anche se il finale dello scorso anno è stato molto deludente: era partita alla grande, ha vinto con Aleix Espargaro la terza prova in Argentina, alla fine il quarto posto finale dello spagnolo è stato vissuto un po’ come una sconfitta. Dopo i nove podi, tre grazie a Maverick Vinales, si puntava molto in alto.
“Tutti gli anni - ha dichiarato Massimo Rivola a Speedweek - partiamo per vincere, è il nostro obiettivo di sempre, ma la prossima stagione sarà la più dura. L’anno scorso abbiamo anche avuto un po’ di fortuna, alcuni tra i nostri concorrenti sono migliorati meno del previsto e hanno incontrato qualche difficoltà in più. La nostra annata è stata molto vicina alle mie aspettative, ma il finale no: è stato brutto”.
Il Ceo di Aprilia Corse, nell’intervista concessa al collega Pecino, non è entrato nel merito, preferendo evidentemente sorvolare su ciò che non ha funzionato e insistere sugli aspetti positivi: la gande squadra, i piloti ufficiali di primissimo ordine. Rivola guarda con ottimismo al 2023 anche se la perdita delle concessioni renderà più difficile tutto il lavoro.
“Sono molto curioso di vedere Aleix e Maverick il prossimo anno, e poi di misurare i due nuovi acquisti nel team satellite. Sono convinto che saremo ancora più veloci perché ora abbiamo una squadra migliore. Non è un segreto: quando sono arrivato in azienda abbiamo assunto nuovi tecnici, qualcuno arrivava dall’università altri dalla MotoGP e dalla Formula 1. Oggi abbiamo accumulato esperienza, lavoriamo in modo più agile e facile, ognuno concentrato sul suo lavoro con l’obiettivo di proseguire con il progetto e progredire”.
Romano Albesiano ha potuto concentrarsi solo sulla parte tecnica, con l’arrivo di Rivola, e questo ha comportato un evidente progresso.
“Il mio primo obiettivo - ha detto Massimo Rivola - è stato quello di sollevare Romano Albesiano da tutto ciò che non fosse direttamente legato alle prestazioni della moto. Gli ho detto che non doveva preoccuparsi delle questioni organizzative, della gestione sportiva e dei piloti. Non credo che abbiamo fatto qualcosa di speciale: l’unico segreto è che abbiamo lavorato sodo, dalla mattina alla sera, ogni giorno. Se lo fai, lo faranno anche tutte le persone intorno a te”.