MotoGP 2023. Maverick Vinales diventerà un Top Gun?

MotoGP 2023. Maverick Vinales diventerà un Top Gun?
Ne parliamo con Manuel Cazeaux, capo tecnico di Maverick nei primi due anni in MotoGP in Suzuki e di nuovo a fianco dello spagnolo nel 2023 con l’Aprilia: “E’ uno dei piloti più forti che abbia mai visto, il suo potenziale è enorme. E la RS-GP è in crescita: si può fare veramente bene”
2 marzo 2023

Maverick Vinales-Aprilia: si parla moltissimo di questa coppia, del pilota spagnolo e della moto italiana. Maverick e la Casa di Noale hanno debuttato in MotoGP nel 2015 (per Aprilia si è trattato di un ritorno, per la precisione), si sono incontrati nel 2021, hanno conquistato insieme tre podi nel 2022 e adesso sono pronti per un ulteriore salto di qualità.

Maverick, 28 anni, 9 vittorie in MotoGP, 25 in carriera, un titolo iridato, è considerato come uno dei piloti più talentosi in assoluto. Ma, fino adesso, è stato troppo incostante. Troverà continuità nel 2023 con la RS-GP? Ne abbiamo parlato con Manuel Cazeaux, l’ingegnere che era al suo fianco nei 2015 e nel 2016 con la Suzuki e che nel 2023 sarà nuovamente il capo tecnico di Maverick.

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“Vinales è un talento, un manico straordinario: mi fa più strano che non sia riuscito a conquistare più vittorie dal 2017 in poi, piuttosto che se dovesse fare bene nel 2023. Non sono in MotoGP da 50 anni, ma un po’ di piloti forti li ho visti e Maverick è uno dei più validi in assoluto. Sono fiducioso: dopo sei anni ho ritrovato un pilota più maturo, sono convinto che imparerà dagli errori fatti in passato. Da fuori, pensavo che i piloti Aprilia ci mettessero qualcosa in più per fare certi risultati, invece ho trovato una moto con soluzioni molto interessanti, in grande evoluzione: ci sono tutti gli ingredienti per poter fare bene”

Uno dei limiti di Vinales è la partenza, la difficoltà di essere incisivo nei primi giri. Quest’anno, con la “SprintRace” diventa fondamentale essere subito veloce: si può migliorare questo aspetto?

Sicuramente sarà una delle chiavi, oltre alla posizione in griglia, per fare un bel campionato. Siamo consapevoli di questo, abbiamo iniziato a lavorarci a Sepang. C’è lo spunto in partenza dove non bisogna perdere posizioni, e il primo giro: vanno affrontati in modo differente. A Sepang abbiamo lavorato sulla partenza, con buone risultati. A Portimao ci concentreremo sul primo giro: bisogna cercare di visualizzare quello che può accadere, prevedere prima, lavorare su questo aspetto.

E’ convinzione comune che Maverick debba migliorare solamente sotto l’aspetto psicologico: è così?

Faccio fatica a capire questa cosa: per me è uno dei piloti più semplici con cui io abbia mai lavorato. Dà sempre il 100%: devi solo trasmettergli fiducia, accompagnarlo nel suo cammino. Nei test è stato così, non so se in gara cambierà qualcosa. Sicuramente bisogna imparare a raccogliere di più quando non sei perfettamente a posto con la moto.

Siete in una squadra italiana, sia tu sia Maverick parlate perfettamente italiano: è quella la linga dentro al box o parlate inglese?

Parliamo in italiano, a parte quando ci dobbiamo confrontare con il tecnico delle sospensioni, e allora passiamo all’inglese. Oppure quando discutiamo: ci viene più naturale farlo in spagnolo…

Aiutaci a capire lo stile di guida di Vinales.

E’ un pilota che si sporge tanto dalla moto, per certi versi è simile a Marquez, guidano in modo speculare: esce molto con il corpo dalla sella, accompagna con la testa l’inclinazione. Maverick è uno dei piloti che ho visto che riesce a portare la moto al limite, senza commettere troppi errori. E’ molto forte in frenata, dobbiamo migliorare sull’ultima parte di inserimento, lì abbiamo margine. Siamo messi bene in accelerazione, contrasta bene l’impennamento della moto con i movimenti del corpo.

Ma oggi il pilota fa ancora la differenza, o conta di più la moto?

Prendiamo la Ducati: ce ne sono otto in pista, ma solo uno ha fatto la differenza. E’ vero, però, che si comincia a vedere una maggiore importanza del mezzo meccanico.

Cambieresti qualcosa nel regolamento tecnico?

Credo che aerodinamica e abbassattori vari non rendano lo spettacolo migliore. E anche dal punto di vista tecnologico non li vedo così utili per le moto da strada.

In definitiva, Vinales può diventare un “Top Gun”?

Per me lo è, ho tanta fiducia in lui: i nostri obiettivi sono alti. Bisogna tornare a casa ogni domenica con la consapevolezza di aver fatto il massimo: se riusciremo a fare questo, sono sicuro che arriveremo a ottimi risultati.

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